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Rachel Kéké

Rachel Kéké: la cameriera guerriera conquista il Parlamento francese

Pubblicato il 20 Giugno, 2022

“La mia vittoria è storica. Sapevo che avrei vinto perché sono un grande simbolo, ho condotto una lotta per 22 mesi, so quello che voglio”.

Così Rachel Kéké.

E’ uno dei volti simbolo delle elezioni legislative francesi che si sono chiuse oggi in Francia.

Ex portavoce di un gruppo di cameriere ai piani in sciopero all’Hotel Ibis Batignolles di Parigi, l’energica candidata dai vestiti coloratissimi originaria della Costa d’Avorio è stata eletta oggi deputata con l’unione della gauche (Nupes) guidata da Jean-Luc Mélenchon, battendo con il 50,30% dei voti l’ex ministra dello Sport candidata per la coalizione presidenziale di Emmanuel Macron, Roxana Maracineanu (49,70%), nella settimana circoscrizione di Val-de-Marne, alle porte di Parigi.

“Sono una guerriera – ha anche dichiarato la 47enne – e intendo fare rumore portando la voce dei lavoratori cosiddetti “invisibili al Palais Bourbon. Sono felice e commossa per il risultato”.

Ex militante del sindacato CGT Kéké continuerà adesso la sua battaglia tra gli ori della Repubblica, nell’emiciclo dell’Assemblée Nationale.

Si è fatta conoscere durante 22 lunghi mesi di sciopero all’Hotel Ibis Batignolles di Parigi, tra il 2019 e il 2021, quando assieme ad altre colleghe si mobilitò per ottenere salari e condizioni di lavoro più dignitose, dinanzi a quello che definiva il “disprezzo” della direzione.

“E’ un mestiere che devasta il corpo. Ci sono sindromi del tunnel carpale, tendiniti, mal di schiena”, raccontava durante la campagna elettorale all’agenzia France Presse, ricordandosi ancora di quella sensazione, come se le avessero inferto “colpi dappertutto”, dopo il suo primo giorno di lavoro da cameriera ai piani, nel 2003.

Madre di cinque figli dall’energia debordante, Kéké è nata nel 1974 nel comune di Abobo, a nord di Abidjan, la capitale economica della Costa d’Avorio, da una madre venditrice di abbigliamento e un padre conducente di autobus.

E’ giunta in Francia nel 2000 e nel 2015 ha ottenuto la cittadinanza francese.

E oggi festeggia un grande successo politico, determinata a far sentire “la voce del popolo” all’Assemblée Nationale.

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