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Rapina da migliaia di euro all’edicola di via Mascagni. Edicolante sconsolato: “Chiudo”

Chiude la storica edicola di via Mascagni ad Aprilia. In affari da 40 anni, ha subito l’ennesimo furto. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso

Pubblicato il 18 Gennaio, 2023

Prima la crisi del settore, poi la pandemia, la guerra, quindi, per chiudere il cerchio, anche i furti. Difficile andare avanti in questa situazione anche per un esercizio commerciale storico come quello di di via Pietro Mascagni ad Aprilia, che da quarant’anni viene gestito della famiglia Pucci.

L’ultimo episodio criminale è costato caro alle casse dell’edicola: sottratti l’incasso settimanale da 10 mila euro e diversi Gratta e Vinci.

Il giornalaio di Aprilia parla con il cuore in mano in un’intervista a Studio 93; non riesce a continuare in questo modo e parla apertamente di Stato assente: “Sono stanco – spiega Paolo Pucci – nessuno ti tutela, nessuno ti aiuta. Tutto ciò che mi è stato sottratto serviva per lavorare. Non è possibile continuare così, ho deciso di non riaprire”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso la scorsa settimana. Verso l’orario di chiusura l’edicolante ha riposto nel proprio furgone lo zaino con i 10 mila euro dell’incasso settimanale, oltre ai Gratta e Vinci, anche per un valore di 10 mila euro. Un momento di distrazione, qualche incombenza dell’ultimo minuto, ed al ritorno al mezzo erano spariti contanti e Gratta e Vinci…

“Ho cercato lo zaino ovunque – racconta ancora Paolo – dentro c’erano anche effetti personali, documenti, chiavi. Spero che almeno queste cose vengano ritrovate. Voglio avere fiducia. Ma per il resto non credo di cambiare idea. Sono esausto. Nei giorni scorsi sono stato male e sono stato comunque costretto a lavorare. Avevo raccolto quei 10mila euro che comunque avrei dovuto investire di nuovo nell’attività. Ormai con i giornali non si guadagna più, riesco a tirare su uno stipendio mensile grazie ai Gratta e Vinci. Ma il Monopolio non ti tutela, l’assicurazione che paghiamo non ti tutela, le istituzioni non ti tutelano. Così è impossibile andare avanti. Chiudo”.

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