Brasile. Una notte impossibile da dimenticare. A bordo di dieci auto, dopo la mezzanotte di domenica, un commando formato da almeno 20 persone è giunto ad Araçatuba, cittadina di 200 mila abitanti, a 500 chilometri a ovest di San Paolo. Gli aggressori avevano fucili automatici e indossavano tute mimetiche e passamontagna.
Hanno agito metodicamente, come militari preparati: hanno bloccato gli accessi alla città con una serie di ordigni e hanno messo di traverso tre camion, per bloccare le strade, per poi darli alle fiamme. In seguito, impugnando le armi, hanno incominciato a urlare minacce in direzione dei pochi passanti.
Ci sono stati tre morti e sei feriti. Un uomo, che riprendeva la scena, ha avuto una raffica come risposta. Un ciclista ha urtato involontariamente una delle bombe: ha perso le gambe. Il commando infine si è dato alla fuga, facendosi scudo con ostaggi legati sui cofani e i tetti delle auto.
La gente fuggiva, mentre gli aggressori si dirigevano verso le filiali di due banche e svuotavano i caveaux. Il commando ha continuato a sparare, negli spostamenti e nella fuga. Un drone seguiva i movimenti della polizia, che non è riuscita a intervenire. La città è ancora disseminata di ordigni.
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