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Treviso

Pretende di avere un rapporto con l’ex moglie, lei non vuole e lo evira

Pubblicato il 21 Marzo 2024

Lui cerca di avere un rapporto sessuale forzato con l’ex moglie, ma lei non vuole e per difendersi lo evira con un coltello. Questa è la versione fornita dalla donna per spiegare l’agghiacciante aggressione che si è verificata lo scorso agosto a Marghera, in provincia di Venezia.

Intanto è arrivata la richiesta dell’accusa, il pm Laura Villan, di 10 anni di reclusione tenendo conto soprattutto della permanenza del danno. L’uomo infatti è stato sottoposto ad un delicato intervenuto chirurgico per la riparazione dell’organo sessuale che, col tempo, è destinato ad un progressivo indebolimento.

L’aggressione choc

La coppia in questione è formata da un uomo e una donna di origini etiopi. Lei è una 33enne residente a Tivoli e rinchiusa in carcere dopo l’aggressione al marito, mentre lui vive a Marghera. I due erano separati da tempo, ma si erano incontrati il 12 agosto per trovare un accordo per l’affido e la gestione della loro figlia.

Secondo il racconto della donna l’uomo le avrebbe chiesto di tornare insieme, per poi tentare un approccio sessuale sempre più insistente. A quel punto la donna, nel tentativo di difendersi, lo avrebbe ferito gravemente con un coltello da cucina, aggiungendo che aveva paura di essere uccisa dall’ex.

Ben diversa è la versione dell’uomo, secondo il quale sarebbe stata proprio la donna a proporre un rapporto sessuale “riappacificatorio”, per poi ferirlo gravemente con un coltello.

La richiesta dell’accusa

L’avvocato della donna, durante l’udienza, ha spiegato che la sua assistita per anni ha vissuto in una difficile condizione psicologica, poiché era sottoposta ai continui maltrattamenti del marito. Inoltre la figlia della coppia sarebbe sparita in Etiopia e non si hanno notizie sul suo conto al momento.

La pm ha invece chiesto 10 anni di carcere per la donna, accusata di lesioni personali gravissime, aggravate dalla permanenza del danno.