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Reddito di cittadinanza, 39 indagati nel Palermitano, tra loro soggetti ai domiciliari e condannati per mafia

Tra i 39 indagati ci sono persone sottoposte a misure di prevenzione dell’avviso orale e sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e alcuni stranieri

Pubblicato il 21 Dicembre, 2021

Le indagini dei carabinieri della compagnia di Misilmeri e del gruppo carabinieri tutela lavoro di Palermo hanno portato alla denuncia di 39 persone in stato di libertà alla procura di Termini Imerese, residenti nei comuni del comprensorio per indebita percezione del “reddito di cittadinanza”.

L’indagine ha preso avvio lo scorso ottobre e vede coinvolte 25 donne e 14 uomini che hanno presentato dichiarazioni omettendo informazioni che avrebbero bloccato il sussidio. I militari hanno accertato che gli indagati non avrebbero comunicato di trovarsi agli arresti o che fosse detenuto uno dei componenti del nucleo familiare. In particolare una persona, originario di Bolognetta, era stato già condannato per associazione per delinquere di tipo mafioso dopo essere stato coinvolto nell’operazione “Ogliastro” della DIA di Palermo del marzo del 1999.

Tra i 39 indagati ci sono persone sottoposte a misure di prevenzione dell’avviso orale e sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e alcuni stranieri con meno di 10 anni di permanenza sul territorio italiano e, pertanto, privi dei requisiti di lunga residenza.

Il danno erariale complessivo è stato quantificato in oltre 300.000 euro; sono in corso le procedure per la sospensione del beneficio e il recupero delle somme.

Immagine di repertorio

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