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Reggio Calabria in una foto di Attilio Morabito dalla pagina Fb del sindaco Falcomatà.

Reggio Calabria avrà il ‘Museo del Mare’

Il ministro Piantedosi ha firmato il protocollo d’intesa per escludere il pericolo di infiltrazioni mafiose nel corso dei lavori

Pubblicato il 10 Ottobre 2023

Il ministro Piantedosi ha firmato il protocollo d’intesa per escludere il pericolo di infiltrazioni mafiose nel corso dei lavori.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha firmato in prefettura il protocollo d’intesa per ‘seguire’ la realizzazione del Museo del Mare di Reggio Calabria e impedire infiltrazioni mafiose nel corso dei lavori. Il progetto è stato firmato oltre dieci anni fa dallo studio londinese di Zaha Hadid architects, l’archistar iraniana scomparsa nel 2016.

L’avveniristico progetto, a parere degli esperti, sorgerà alla foce del torrente Libertà, a ridosso dell’area portuale, nell’idea originaria di Zaha Hadid, rappresenterà, come i Bronzi di Riace, uno dei ‘marcatori’ più positivi dell’area metropolitana reggina.

L’opera, dopo alcuni rinvii per mancanza di finanziamento, era stata inclusa dal governo Draghi tra i 14 investimenti strategici per la rinascita del Paese. Grazie a questa decisione, i finanziamenti, che ammontavano a 53 milioni di euro, sono stati aumentati fino a raggiungere complessivamente 113 milioni di euro, con fondi del PNRR e del PON Metro plus 2021-2027.

Il museo: il Centro polifunzionale e il Museo del Mare

Il progetto prevede la realizzazione di due edifici, il Centro polifunzionale e il Museo del Mare. Il documento firmato oggi (10 ottobre) in prefettura, nei suoi punti cardine, impone di stipulare contratti e subcontratti esclusivamente con soggetti iscritti nelle “white list” o nell’anagrafe antimafia degli esecutori e prevede apposite condizioni risolutive in caso di successiva interdittiva.

L’accordo prevede, inoltre, la possibilità di chiedere ad Ance Reggio Calabria di accedere alla Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia. Con questo protocollo, inoltre, la ditta Cobar, che realizzerà il progetto, si impegna, ad acquisire l’espressa accettazione, da parte di ciascuna società o impresa affidataria e subaffidataria, dell’obbligo di denunciare all’Autorità Giudiziaria o agli organi di polizia qualsiasi interferenza illecita, “in qualsiasi forma essa si manifesti”.

Le dichiarazioni di Vito Matteo Barozzi, il responsabile di Cobar

“È un onore e una responsabilità contribuire allo sviluppo di Reggio Calabria e del Sud d’Italia con la costruzione di un’opera ambiziosa come il Museo del Mare” commenta Vito Matteo Barozzi. “Riteniamo che il protocollo per la legalità possa rappresentare un alleato fondamentale per affrontare questa prova”.

“La prevenzione – ha detto il responsabile della ditta pugliese, Vito Matteo Barozzi – di fronte a un’opera di questa portata diventa un fattore fondamentale. Creare un tracciamento puntuale e una rete di controlli rigorosi in ogni fase dei lavori può risultare decisivo per abbattere qualunque ostacolo che possa condizionare o rallentare il normale svolgimento delle attività imprenditoriali. Il protocollo – ha aggiunto – prevede un dialogo costante con le istituzioni e con Ance Calabria e può diventare un modello virtuoso e una esperienza pilota da replicare anche in altri cantieri. Uno strumento con cui rafforzare e rassicurare chi vuole investire e lavorare al Sud, creando ricchezza in maniera sana e trasparente, senza che nessuno possa offendere o limitare il principio della libertà di impresa e di mercato”. Fonte Agi