Pubblicato il 6 Maggio 2025
Il significato e le origini del Conclave
Il Conclave 2025 inizierà ufficialmente il 7 maggio alle ore 16:30, quando i cardinali elettori si riuniranno nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice, successore di San Pietro. La parola Conclave deriva dal latino cum clave, che significa “chiuso a chiave”, richiamando l’isolamento obbligatorio dei cardinali fino alla scelta del nuovo Papa.
L’istituzione del Conclave affonda le radici nel XIII secolo. L’uso formale del termine risale al 1270, quando i cittadini di Viterbo, esasperati da oltre 1000 giorni di attesa, rinchiusero i cardinali per costringerli a eleggere Gregorio X. Tuttavia, il primo pontefice scelto in clausura fu Gelasio II nel 1118, nel monastero di San Sebastiano sul Palatino. Il Conclave più lungo della storia rimane quello del 1268-1271, sempre a Viterbo.
I numeri del Conclave 2025
Il Conclave di quest’anno coinvolge 133 cardinali elettori, ossia coloro che non hanno ancora compiuto 80 anni. La distribuzione geografica è così articolata:
- 52 europei
- 4 centroamericani
- 17 sudamericani
- 16 nordamericani
- 17 africani
- 23 asiatici
- 4 dell’Oceania
Papa Francesco ha contribuito a rendere il Collegio elettorale più variegato, nominando porporati provenienti da contesti spesso lontani dal centro, dando voce alle periferie del mondo e al carisma francescano.
Per eleggere il nuovo Pontefice serve una maggioranza di due terzi: quindi, con 133 elettori, sono necessari 89 voti. I cardinali risiederanno presso Casa Santa Marta, con stanze assegnate tramite sorteggio.
Le tappe del 7 maggio
La giornata inizierà con la Messa “Pro eligendo Romano Pontifice”, celebrazione ufficiale che apre i lavori del Conclave. Nel pomeriggio, alle 16:30, i cardinali parteciperanno alla processione dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, dove ha luogo il vero e proprio inizio del Conclave.
Una volta entrati, i cardinali prestano giuramento, poi le porte vengono sigillate. Da quel momento, nessuna comunicazione con l’esterno è consentita, ad eccezione delle celebri fumate, segnale visibile montato sopra la cappella.
Come funziona la fumata
Il comignolo è collegato alla cosiddetta Stufa del Conclave, un cilindro in ghisa con due sportelli: uno per accendere il fuoco e uno per bruciare le schede. Su quest’ultimo sportello sono incisi i nomi e le date di elezione degli ultimi sei Papi.
- Fumata nera: nessuna elezione
- Fumata bianca: avvenuta elezione del Papa
Ritmo delle votazioni
Il primo giorno è prevista una sola votazione. A partire dal secondo giorno si procede con quattro votazioni giornaliere: due al mattino e due al pomeriggio. Le fumate avvengono alle 12:00 e alle 19:00, ma in caso di elezione possono esserci anche fumate intermedie alle 10:30 o alle 17:30.
Una volta raggiunta la maggioranza necessaria, il Papa deve accettare ufficialmente l’elezione.
Il momento dopo l’elezione
Dopo l’accettazione, il nuovo Pontefice si ritira nella cosiddetta “Stanza delle lacrime”, la sacrestia della Cappella Sistina. Lì indossa per la prima volta la talare bianca e gli altri paramenti papali. Sono predisposti abiti in tre taglie diverse, per adattarsi al meglio al nuovo eletto.
Celebre l’aneddoto su Giovanni XXIII, di corporatura robusta, per cui fu necessario adattare l’abito con spille da balia.
Dopo la vestizione, il Papa ritorna nella Cappella Sistina per un momento di preghiera con i cardinali, quindi si reca alla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro.
L’annuncio al mondo: Habemus Papam
Il cardinale protodiacono proclama la celebre formula:
“Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam”.
Pochi istanti dopo, il nuovo Papa si affaccia per salutare il mondo, rompendo talvolta la tradizione con gesti e parole spontanee, come il “Se mi sbaglio mi corrigerete” di Giovanni Paolo II o il “Buonasera” di Papa Francesco nel 2013.