Riaperti i Centri anziani di Oriago, Mira Taglio e Gambarare

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L’assessore Sacco: “Presidi di socialità e animazione, tanto più in questo tempo di pandemia, per contrastare la solitudine e l’isolamento”

20.7.2021 – Dopo mesi di chiusura forzata, per l’emergenza covid, sono stati riaperti per l’estate i Centri socio ricreativi e culturali per anziani “Centro Anch’io” di Oriago, “Palladio ” di Mira Taglio e “La Bela Età” di Gambarare.

In particolare, dopo un incontro con i presidenti e i consiglieri delle strutture, è stato proposto che il “Palladio” funga da sede logistica per il progetto dal titolo “Nonni: E’-State Insieme”.

“Questi luoghi svolgono un’essenziale funzione di presidi di socialità e animazione, molto importanti, specialmente in questo tempo segnato dalla pandemia, per combattere la solitudine di quanti sono stati costretti a restare a lungo a casa per le regole anti contagio. D’altronde, essendo gli anziani tra i soggetti più fragili, proteggerli in tutti i modi è stata una priorità”, spiega l’assessore ai Servizi alla persona, Francesco Sacco.

Le attività socio ricreative sono gestite e coordinate da un team di professionisti e dai volontari dei tre centri Anziani. Fino al prossimo 31 agosto, il progetto si svolgerà dal lunedì al giovedì, dalle ore 9 alle 14, per un numero massimo di dieci persone al giorno che anche pranzeranno assieme.

“L’intento – sottolinea Sacco – è di poter ricominciare a incontrarci per poter passare un’estate in compagnia di amici e amiche. I centri rimangono attivi anche per il piano anti caldo e per fornire informazioni per interventi assistenziali. L’augurio è che, con il completamento della vaccinazione, si possa riprendere la programmazione per le attività successive a pieno regime”.

I centri anziani sono punti di riferimento importante, sul territorio comunale, per la terza e quarta et perché favoriscono il benessere psico-fisico della persona e aiutano a prevenire e contrastare il problema della solitudine e dell’isolamento, di cui talvolta, purtroppo, le persone più avanti con gli anni soffrono.

“Bevendo un caffè assieme, con un po’ di chiacchiere e magari una partita a carte, si crea una rete di contatti e amicizie molto preziosa – conclude l’assessore Sacco – Capita, inoltre, che si incrocino persone di generazioni diverse e, allora, la condivisione di momenti della quotidianità e lo scambio di esperienze, diventano un modo per fare comunità e partecipare alla vita sociale”.

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Redazione Venezia 1

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