Pubblicato il 29 Ottobre 2025
Scontri a fuoco tra forze dell’ordine e narcos del Comando Vermelho
Rio de Janeiro si è trasformata in un campo di battaglia. Una maxi operazione antidroga condotta da 2.500 agenti in tenuta antisommossa ha provocato almeno 64 morti, tra cui 4 poliziotti, nella parte nord della megalopoli brasiliana.
L’intervento si è concentrato nei complessi di Alemão e Penha, roccaforti del Comando Vermelho, una delle più potenti organizzazioni criminali del Paese, che gestisce il traffico di droga in gran parte della città.
Per ore si sono registrati scontri a fuoco intensi, con i narcos che hanno risposto non solo con armi automatiche, ma anche utilizzando ordigni esplosivi e droni per attaccare le forze dell’ordine.
Oltre 80 arresti e rappresaglie nelle strade
L’operazione, definita dalle autorità come una delle più imponenti degli ultimi anni, ha portato a 81 arresti e al sequestro di grandi quantità di armi e droga.
Ma la reazione del Comando Vermelho è stata immediata e violenta: come atto di rappresaglia, i criminali hanno dato fuoco a diversi autobus e bloccato le principali arterie cittadine, paralizzando il traffico e seminando il panico tra i residenti.
Le autorità municipali hanno innalzato il livello di allerta al grado 2, temendo nuovi attacchi nel corso della notte.
Il sindaco di Rio, Eduardo Paes, ha dichiarato con fermezza che la città “non sarà ostaggio dei criminali che vogliono diffondere paura e violenza nelle strade”.
Una città sotto assedio
La situazione resta altamente instabile, con intere zone di Rio de Janeiro isolate e presidiate dall’esercito e dalla polizia militare.
L’operazione, mirata a colpire i vertici del narcotraffico, ha riportato alla luce la fragilità della sicurezza urbana in una delle metropoli più turbolente del Brasile, dove la guerra tra bande e forze dell’ordine continua a mietere vittime da entrambe le parti.

