Ristorazione, al “The World’s 50 Best” René Redzepi (Noma) torna in vetta. Lido 84 primo degli italiani

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Il Noma di Copenaghen dello chef René Redzepi, sale sul gradino più alto dei “The World’s 50 Best Restaurants Awards 2021”. Bene per l’Italia Lido 84 (15) Piazza Duomo (18), Le Calandre (26) e Reale (29)

Il Noma di Copenaghen dello chef René Redzepi, sale sul gradino più alto dei “The World’s 50 Best Restaurants Awards 2021” by S.Pellegrino & Acqua Panna, che torna – a due anni dall’ultima edizione, quando a vincere fu il Mirazur di Colagreco, oggi promosso nella hall of fame dei ristoranti “Best of the Best” – celebrando i ristoranti di 26 Paesi distribuiti su cinque Continenti. Il podio è completato dal secondo posto del Geranium, sempre a Copenaghen (Danimarca), e dal terzo posto dall’Asador Etxebarri di Atxondo (Spagna). Per il Noma, un riconoscimento al lavoro di chef Redzepi e del suo team, incentrato su ingredienti di stagione insoliti e per un menu rigorosamente stagionale, diviso in tre periodi: frutti di mare in inverno, verdure in estate, selvaggina e sapori della foresta in autunno. In una nuova location, e con un concept ed una proprietà anch’esse rinnovate, il Noma è un nuovo ristorante, eleggibile quindi nella classifica di The World’s 50 Best Restaurants, che ha già vinto nel 2010, 2011, 2012 e 2014.

Per il Belpaese, al top il Lido 84 dello chef Riccardo Camanini, una stella Michelin a Gardone Riviera, che sale alla posizione n. 15 della “Top 50”, scalando in una sola volta 63 posizioni, balzo che gli vale anche l’“Highest New Entry” per l’ingresso nella posizione più alta della 50 Best. Tre posizioni più giù, alla n. 18, il Piazza Duomo di Alba, tempio della cucina di Langa, tre stelle Michelin, condotto in cucina da chef Enrico Crippa, in partnership con la famiglia Ceretto, griffe del Barolo (in salita di 11 posizioni dalla n. 29 del 2019). Alla n. 26 ci sono quindi i fratelli chef Raffaele e Massimiliano Alajmo, che animano il tristellato Le Calandre di Rubano, saliti di 5 posizioni dal 2019, quando erano al n. 31. Poco più giù, Niko Romito, con il tristellato Reale di Castel Di Sangro, nel cuore d’Abruzzo, alla posizione n. 29. Nei giorni scorsi, invece, erano state svelate le posizioni dalla 51 alla 100, con le stelle dell’Uliassi di Mauro Uliassi e del St. Hubertus di Norbert Niederkofler rispettivamente alla posizione n. 52 e n. 54. Nella top 10, uno spaccato delle cucine migliori del mondo, con il Central di Lima alla posizione n.4, il Disfrutar di Barcellona al n. 5, il Frantzén di Stoccolma al n. 6, il Maido di Lima al n. 7, l’Odette di Singapore al n. 8, il Pujol di Città del Messico al n. 9 e il The Chairman di Hong Kong al n. 10.

La The World’s 50 Best Restaurants

1 Noma – Copenhagen

2 Geranium – Copenhagen

3 Asador Etxebarri – Atxondo

4 Central – Lima

5 Disfrutar – Barcelona

6 Frantzén – Stockholm

7 Maido – Lima

8 Odette – Singapore

9 Pujol – Mexico City

10 The Chairman – Hong Kong

11 Den – Tokyo

12 Steirereck -Vienna

13 Don Julio – Buenos Aires

14 Mugaritz – San Sebastian

15 Lido 84 – Gardone Riviera

16 Elkano – Getaria

17 A Casa do Porco – São Paulo

18 Piazza Duomo – Alba

19 Narisawa – Tokyo

20 Diverxo – Madrid

21 Hiša Frankp – Kobarid

22 Cosme – New York

23 Arpège – Paris

24 Septime – Paris

25 White Rabbit – Moscow

26 Le Calandre – Rubano

27 Quintonil – Mexico City

28 Benu- San Francisco

29 Reale – Castel di Sangro

30 Twins Garden – Moscow

31 Restaurant Tim Raue – Berlin

32 The Clove Club – London

33 Lyle’s – London

34 Burnt Ends – Singapore

35 Ultraviolet by Paul Pairet – Shanghai

36 Hof Van Cleve – Kruishoutem

37 SingleThread – Healdsburg

38 Boragó – Santiago

39 Florilège – Tokyo

40 Sühring – Bangkok

41 Alléno Paris au Pavillon Ledoyen – Paris

42 Belcanto – Lisbon

43 Atomix – New York

44 Le Bernardin – New York

45 Nobelhart & Schmutzig – Berlin

46 Leo – Bogotá

47 Maaemo – Oslo

48 Atelier Crenn – San Francisco

49 Azurmendi – Larrabetzu

50 Wolfgat – Paternoster

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Tullio Luccarelli

Cultura deriva dal verbo latino colere, "coltivare". Sono uno studente di filologia moderna presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Scrivere è la mia passione, raccontare è il mio dovere.

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