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conte decreto emergenza 8 ottobre 2020

Ristori già pagati lunedì o martedì per 211mila imprese

Parte il coprifuoco in Italia, ma sembra siano veloci anche i ristori che indennizzeranno le attività chiuse per colpa della pandemia. Il decreto è stato approvato questa notte, le risorse sono vicine ai 2 miliardi e mezzo. Bonifico pronti, già da lunedì o martedì, per 211mila imprese, un miliardo di euro in tutto. Per le altre attività si prevede possano essere finanziate entro fine anno.

Ha commentato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “E’ un impegno che ho preso di fronte a tutto il Paese. In una fase così critica della nostra storia dare un aiuto concreto e immediato a chi è in difficoltà è necessario per proteggere il nostro presente e il nostro futuro. Dobbiamo fare tutto ciò che è necessario, con rapidità e efficacia, per uscire tutti insieme dalla crisi al più presto”.

Il Decreto ristori bis, in fase di preparazione, prevede un nuovo bonus babysitter da 1.000 euro e il congedo parentale straordinario al 50% dello stipendio per i genitori di chi è in didattica a distanza; chi opera nelle zone rosse contributi a fondo perduto in caso di chiusura (anche negozi di abbigliamento e di elettrodomestici, ambulanti, estetisti, chi fa tatuaggi e piercing, chi lavora con i cani, agenzie matrimoniali); musei, biblioteche, bar, pasticcerie, gelaterie (sempre nelle zone rosse) dovrebbero ottenere il doppio dei ristori perché li avevano già ricevuti.

E inoltre: rinvio degli acconti di novembre delle imposte sui redditi e Irap per le partite Iva delle zone rosse che dovranno chiudere; stop ai contributi versati dalle aziende per i dipendenti; confermato il credito d’imposta al 60% per gli affitti dell’ultimo trimestre ottobre-dicembre; 340 milioni di euro per il settore agricoltura per l’esonero del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per filiere agricole, della pesca, comprese le aziende produttrici di vino e di birra.

Il Decreto prevede inoltre l’assunzione a tempo determinato di medici e infermieri militari. Slitta invece l’entrata in vigore della class action.

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