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Ritrovamento shock! Trovato uno scheletro sotto il letto della madre che ha tentato di uccidere la figlia appena nata

Pubblicato il 23 Aprile, 2022

Con tre colpi di coltello alla gola, avrebbe tentato di uccidere la figlia appena nata, dopo un parto clandestino e dopo aver reciso il cordone ombelicale con le forbici. I fatti sono accaduti il 23 luglio 2021. L’inchiesta è stata conclusa nelle ultime ore dal Pubblico ministero di Lecce, Alessandro Prontera.

Conclusione delle indagini preliminari (ma spunta un altro neonato)

La giovane madre è stata raggiunta dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari per i reati di tentato omicidio e occultamento di cadavere: ognuno è innocente se non si prova il contrario. La Procura sostiene, in merito alla bambina, che la donna avrebbe posto in essere “una serie di condotte atte, in modo non equivoco, a provocarne la morte, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà”. 

Ma c’è di più, sulla base di quanto riportato dal Quotidiano di Puglia: nella casa di Martano, comune del Salento, sotto un letto i Carabinieri hanno rinvenuto lo scheletro di un altro neonato, nascosto in una valigia avvolta in due sacchi di plastica: era avvolto in alcuni stracci di cotone, chiusi con del filo di ferro.

Il compagno della donna (che non è indagato) ha scoperto la presenza dei resti, al suo ritorno a casa dopo il dissequestro dell’immobile. La donna, per la quale è stata disposta la custodia cautelare (in particolare per i gravi indizi di colpevolezza e per il rischio di inquinamento probatorio), è ai domiciliari in casa di parenti, per tentato omicidio. Si è aggiunta, come detto, anche l’ipotesi di reato di occultamento di cadavere. Si parlerà anche di infanticidio? Non sappiamo se il neonato ritrovato sotto il letto sia nato vivo, oppure morto: le indagini sono ancora in corso. Si attende in particolare la consulenza del medico legale Roberto Vaglio, con l’esito dell’autopsia. Già sappiamo che la donna agli arresti domiciliari ha partorito entrambi i neonati.

Il magistrato, sulla base del parere, deve accertare se l’accusa di infanticidio sussista o meno. L’arrestata ha taciuto durante l’interrogatorio di garanzia, davanti al Giudice per le indagini preliminari: si era avvalsa della facoltà di non rispondere.

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