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Rivelò a un boss di Caltagirone l’esecuzione dell’operazione Agorà: in carcere assistente Polizia Penitenziaria

I Carabinieri del Ros del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’assistente.

Pubblicato il 8 Settembre, 2022

Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i carabinieri del Ros, coadiuvati in fase esecutiva da personale della Polizia Penitenziaria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di Angelo Allegra, assistente della Polizia Penitenziaria. Nel provvedimento si contesta all’agente di aver rivelato a degli esponenti di vertice della famiglia di Caltagirone, nello specifico proprio Gianfranco La Rocca, l’imminente esecuzione dell’operazione Agorà. I reati contestati ad Allegra sono favoreggiamento personale (artt. 378 e 416 bis 1) e rivelazione di segreti di ufficio (artt. 326 e 416 bis 1) condotte aggravate dall’aver favorito la famiglia mafiosa La Rocca.

In particolare il 14 giugno 2022 veniva intercettata una conversazione tra l’appartenente alla Polizia Penitenziaria e La Rocca nel corso della quale il primo avvertiva il suo interlocutore di avere appreso che quella sera, ovvero la successiva, ci sarebbe stata un’imponente operazione di Polizia che avrebbe interessato una cinquantina di persone su tutto il territorio della provincia di Catania.

L’informazione destava particolare preoccupazione in La Rocca che, ritenendola attendibile, da quel momento adottava tutta una serie di iniziative finalizzate a impedire il suo rintraccio, tant’è che due giorni al momento dell’esecuzione non veniva trovato nei luoghi abitualmente frequentati, ma veniva localizzato 4 giorni dopo. Nel corso dell’indagine sono stati documentati numerosi contatti e incontri tra l’assistente della Polizia Penitenziaria e La Rocca ed è stato possibile constatare la piena disponibilità e asservimento del primo nei confronti del capo della famiglia calatina, tanto da prestarsi in talune occasioni a fare da intermediario tra questi e terzi soggetti che La Rocca voleva incontrare, ma con i quali evitava accuratamente di avere contatti diretti.

Immagine di repertorio

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