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Roberto Bolle

Roberto Bolle rivela: “Ho rischiato di dovere rinunciare alla danza”

Pubblicato il 24 Maggio, 2022

“Ho avuto un infortunio importante. E’ stato molto molto difficile ritornare in scena, ritornare a ballare, non sapevo come sarei tornato, non sapevo se ce l’avrei fatta a ritornare e come”. 

Così Roberto Bolle.

E’ il primo ballerino al mondo a essere contemporaneamente Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York.

Roberto Bolle

Sin da piccolo ha capito quale fosse la sua più grande passione e ha cominciato molto presto a coltivarla.

In un’intervista rilasciata a Verissimo, il 47enne si è raccontato a cuore aperto, partendo dagli inizi della sua carriera, quando aveva solo 12 anni e fu scelto dalla Scala. Il ballerino ha raccontato di aver fatto un’audizione. Non pensava di essere ammesso alla scuola ma quella lettera ha segnato il suo futuro: “Voleva dire che la mia vita stava prendendo una strada molto chiara, netta. Prima c’era la passione, perché quando ero bambino era andato a scuola di ballo e entrare alla Scala voleva dire che veramente quella poteva essere la mia vita”.

Ma nel corso dell’intervista ha anche rivelato l’infortunio che ha subito 12 anni fa, quando, nel 2010, ha rischiato di dover abbandonare la danza.

Bolle ha confessato di essere tornato a ballare dopo pochi mesi ma ci è voluto almeno un anno per sentire il suo corpo e ritrovare un equilibrio dopo un intervento pesante come quello subito.

Una forza appresa già da giovane, così come aveva raccontato anni fa in una intervista al Corriere della Sera:  “Avevo 19 anni ed ero appena entrato in compagnia. Dopo tre mesi mi avevano scelto come primo ballerino e io, in sala prove, mi sono fatto male. Sono dovuto stare fermo per cinque settimane, rinunciando allo spettacolo. Ma ho imparato lì una lezione che ora fa parte di me, che mi porta anche a non dare nulla per scontato. Farlo è un errore, perché non si apprezza quello che la vita ci dà anche nella bellezza di una giornata normale. Ci si abitua presto alle cose, bisogna imporsi di non farlo”.

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