Per distrarli chiedevano indicazioni stradali o segnalavano chiavi cadute a terra
Sono stati i numerosi furti denunciati al Commissariato Romanina a far scattare già dal settembre scorso, un’articolata attività di indagine da parte dei poliziotti diretti da Laura Petroni. Obiettivo degli investigatori, i quali hanno acclarato l’esistenza di almeno 12 vittime, prevalentemente donne e di età avanzata, era quello di individuarne gli autori. A cadere sotto la lente di ingrandimento dei poliziotti, nel corso delle indagini, tre persone tutte legate presumibilmente ad un gruppo criminale di etnia sudamericana.
In particolare, nel corso della prima attività investigativa R.C..F., 54enne cubano e H.O.A.C., 46enne peruviano, due dei componenti della banda, sono stati arrestati in flagranza di reato per un furto commesso in zona Acilia oltre che per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e falso materiale, reati per i quali successivamente sono stati condannati dal Tribunale di Roma.
Nell’occasione i malviventi oltre ad aver ingaggiato una colluttazione con uno dei poliziotti, cagionandogli lesioni giudicate guaribili in 20 giorni, avevano anche tentato di investirne un altro.
Le denunce di furti analoghi, tuttavia, sono tornate ad aumentare nei mesi di luglio e agosto, periodo in cui era scaduta la pena a carico dei due.
I poliziotti, che avevano già curato la precedente attività investigativa, hanno raccolto gli elementi investigativi a disposizione, quali i riconoscimenti fotografici e le dichiarazioni delle vittime ed hanno ricostruito dettagliatamente l’intera nuova vicenda.
Coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, a cui gli agenti hanno chiesto un provvedimento restrittivo, i poliziotti sono riusciti ad arrestare di nuovo, grazie all’ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura, R.C.F., di nazionalità cubana, e H.O.A.C. 46enne, di nazionalità peruviana. Il primo perché in concorso con un’altra persona al momento non ancora identificata e per la quale proseguono le indagini, si impossessava della borsa di una signora custodita all’interno della propria autovettura, con l’aggravante di averla distratta con l’escamotage delle chiavi. Il secondo invece per essersi reso responsabile di analogo reato ai danni di più persone.
Al termine dell’esecuzione delle due ordinanze, i due sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria e associati presso il carcere di Regina Coeli.
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