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Russia

Russia, raffineria colpita: la Finlandia pronta alla guerra se sarà attaccata (VIDEO)

Pubblicato il 22 Giugno, 2022

Sarebbe stato causato da due droni l’incendio nella raffineria di Novoshakhtinsk, nella regione di Rostov, a pochi chilometri dal confine ucraino. E il timore, adesso, è che quanto riferito dal servizio stampa dell’impianto possa essere usato come pretesto da Putin per allargare il conflitto. E’ quel che teme la Finlandia, che ha già le idee chiare pure per gli scenari più cupi.

Insomma, se venisse attaccata, la Finlandia è pronta a combattere.

Lo ha assicurato il capo di Stato maggiore dell’esercito di Helsinki, Timo Kivinen, commentando i rischi di minacce militari dalla Russia.

“Abbiamo sistematicamente sviluppato la nostra difesa militare esattamente per questo tipo di guerra che viene combattuta in Ucraina con un uso massiccio di armi di potenza di fuoco, forze blindate e anche forze aeree. L’Ucraina è stata un boccone difficile da masticare e lo stesso sarebbe la Finlandia”, ha spiegato il generale finlandese, citato dal Guardian.

Intanto, la possibile risposta alle restrizioni imposte dalla Lituania al transito delle merci nella regione di Kaliningrad sarà pratica anziché diplomatica: le opzioni sono in fase di studio a livello di agenzie.

“Tagliare le forniture di elettricità alla Lituania, ancora dipendente per il suo fabbisogno da una rete che la collega alla Russia, è tra le opzioni studiate da Mosca per rispondere al blocco del passaggio di alcuni prodotti verso l’exclave russa di Kaliningrad decisa da Vilnius in applicazione delle sanzioni Ue”, ha detto il presidente della commissione Affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky.

La Germania respinge “fermamente” le minacce di rappresaglia di Mosca contro la Lituania e chiede di ritirare le misure mentre il il cancelliere Olaf Scholz al Bundestag assicura: “Difenderemo ogni metro quadrato della Nato. I nostri partner dell’est Europa possono fidarsi della Germania oggi. L’Ucraina ha bisogno di un piano Marshall per la ricostruzione”.

E il presidente cinese Xi Jinping ha messo in guardia contro l’ “espansione dei legami militari”, alla vigilia del summit virtuale dei Brics con i leader di Russia, India, Brasile e Sudafrica.

Xi, in un intervento a un Forum Business, ha detto che “la crisi ucraina è un campanello d’allarme”, sollevando i rischi di una “espansione delle alleanze militari” e di una “ricerca della propria sicurezza a spese di altri Paesi”. Cina, India e Sudafrica si sono astenuti su una risoluzione dell’Onu di condanna dell’invasione russa dell’Ucraina, mentre Pechino e New Delhi hanno forti legami militari ed energetici con Mosca. 

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