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Sabrina Impacciatore

Sabrina Impacciatore bacchetta l’Italia: “In America è bastato un progetto per esplodere” (VIDEO)

Pubblicato il 23 Dicembre 2022

“In 20 minuti mi è cambiata la vita”.

Così Sabrina Impacciatore.

In America sta raccogliendo un successo straordinario. Dopo oltre vent’anni di carriera, l’attrice è esplosa Oltreoceano grazie alla serie tv “The White Lotus”, nella quale interpreta Valentina.

Un ruolo apprezzatissimo che l’ha portata fino al Jimmy Kimmel, uno dei talk show americani più famosi. 

In una intervista a La Stampa l’attrice italiana si toglie un grosso sassolino dalla scarpa: “Su questo l’Italia potrebbe migliorare. Io ho fatto un solo progetto in America: The White Lotus. Uno solo. Eppure la mia interpretazione non è sfuggita a nessuno: bam, di colpo sono esplosa. E dire che io sono un’attrice di lungo corso che non recita ma vive sempre i personaggi che interpreta: queste cose le ho fatte anche in altri film italiani. Dal 2000. A questo punto uno delle domande se le fa”.

E tra le domande che si è posta c’è quella sui pregiudizi che le avrebbero messo i bastoni tra le ruote: “La provenienza televisiva (il suo esordio, da giovanissima, avvenne a “Non è la Rai”, ndr), la mia bellezza meno canonica. Ora però, di colpo, sono diventata brava e bella, per il mondo intero. Ma anche qui: la bellezza per un’attrice che cos’è? È la sua anima, non l’aspetto da modella”.

Sabrina Impacciatore si gode questo momento, senza fare troppi progetti: “In America sono felice – fa sapere – C’è un’atmosfera frizzante di possibilità che qui in Italia manca: da noi si respira un’aria di rassegnazione, là invece di sogno”.

E scocca un’altra frecciatina: “Quando dico Mi piacerebbe fare quest’idea, qui mi guardano come se fossi pazza, Oltreoceano si entusiasmano. Cerco comunque di restare con i piedi per terra: ora ho una fama planetaria, mi scrivono dalla Nuova Zelanda al Sudafrica, ma so che si tratta solo di un momento. Spero solo di non tornare nella zucca. Parlo da persona ustionata. Ho sofferto talmente tanto che, pur senza smettere di sognare, cerco di essere cauta”.