Il 24enne ha detto di non essere stato ispirato dal defunto leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ruhollah Khomeini, che ha emesso una fatwa, o editto, chiedendo la morte di Rushdie nel 1989 dopo la pubblicazione del libro che ha reso celebre lo scrittore “I Versi Satanici”.
“Rispetto l’ayatollah. Penso che sia una grande persona. Questo è quanto posso dire a riguardo”, ha detto Matar, facendo notare che ha “letto solo un paio di pagine” dell’odiato romanzo.
L’aggressore di Salman Rushdie ha negato di essere stato in contatto con i pasdaran iraniani ma ha ammesso di essersi “ispirato” per l’attacco guardando video dello scrittore su Youtube.
Lo scrittore 75enne, che ha affrontato minacce di morte per decenni, è stato aggredito sul palco venerdì mentre si preparava a tenere una conferenza alla Chautauqua Institution.
È stato pugnalato almeno 10 volte, subendo il danneggiamento del fegato, la recisione dei nervi di un braccio e di un occhio, secondo quanto riferito dal suo agente.
Ha descritto come ha preso un autobus per Buffalo il giorno prima di attaccare Rushdie, e poi ha preso un treno per Chautauqua.
“È un bel posto”, ha detto, riferendosi all’istituto Chautauqua.
“Ero in giro praticamente. Non facendo niente in particolare, semplicemente andando in giro”, ha aggiunto, dicendo che ha dormito nell’erba giovedì notte. “Sono stato fuori tutto il tempo.”
Sebbene non abbia familiarità con le opere di Rushdie, Matar ha detto di aver guardato i video dell’autore su YouTube.
“Ho visto molte conferenze”, ha detto. “Non mi piacciono le persone che sono false in quel modo.”
L’aggressore si è lamentato delle condizioni nel carcere locale, dove è detenuto senza cauzione.
“Molto del cibo che mi hanno dato non è permesso nella mia religione da mangiare”, ha detto, aggiungendo che “sta andando tutto bene”.
“Mi aspettavo che tornasse motivato, che completasse la scuola, che prendesse la laurea e un lavoro. Ma invece si è rinchiuso nel seminterrato”, ha detto mamma Silvana Fardos al Daily Mail. “Era cambiato molto, non ha detto niente a me o alle sue sorelle per mesi”.
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