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San Marino si salva dai dazi di Trump: un’occasione d’oro per l’economia del piccolo Stato

Pubblicato il 4 Aprile 2025

Mentre molti Paesi europei sono finiti nel mirino delle politiche protezionistiche di Donald Trump, San Marino può tirare un sospiro di sollievo. Gli Stati Uniti, infatti, hanno applicato un dazio ridotto del 10% alle esportazioni provenienti dalla piccola Repubblica, esattamente la metà rispetto alla tariffa imposta al resto dell’Europa.

Non si tratta di un errore né di un trattamento di favore casuale. San Marino non fa parte dell’Unione Europea, anche se è legato ad essa da un accordo doganale, e ciò lo mette in una posizione particolare nel panorama commerciale globale.

Un’opportunità per il Titano

Ciò che per molti è considerato un colpo alle esportazioni, potrebbe trasformarsi in un vantaggio competitivo per San Marino. Con dazi più leggeri, diverse aziende potrebbero essere incentivate ad aprire una sede nella Repubblica per aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti ai Paesi UE.

Non sarebbe la prima volta che San Marino diventa una via di fuga commerciale. Nel 2014, durante le tensioni iniziali tra Russia e Ucraina, il Titano si era già trasformato in un passaggio strategico per le merci italiane ed europee, sfruttando la sua posizione autonoma. Quella finestra si è però chiusa nel 2022, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

Gli USA sono il principale mercato per San Marino

Le esportazioni dirette verso gli Stati Uniti superano i 36 milioni di euro, rendendo Washington il principale sbocco commerciale per le imprese sammarinesi. Ma il dato cresce ulteriormente se si considerano le esportazioni indirette – quelle che passano attraverso filiera italiane ed europee – facendo lievitare il valore a decine di milioni di euro.

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