L’assessore regionale Ruggero Razza ha presentato in commissione all’Ars il piano di utilizzo degli 800 milioni destinati alla sanità. Le risorse andranno a 39 ospedali di comunità (le strutture con 20 posti letto, un medico e 10 infermieri), 146 case della comunità hub (CdC) e 49 centrali operative territoriali (COT). Sono strutture da costruire o che sorgeranno da ex guardie mediche. Razza ha detto di aver soltanto definito i numeri generali per provincia, delegando poi le Asp a fornire i dettagli: il termine ultimo per consegnare tutto il piano al ministero è il prossimo 28 febbraio
La mappa riguardante il territorio ibleo individua nel Paternò Arezzo di Ibla, nel Regina Margherita di Comiso e nel Busacca di Scicli strutture da rinforzare con medici e personale per garantire una più diffusa assistenza. Nel ragusano tre le Centrali operative territoriali dotate di 5-6 infermieri e 1-2 unità di supporto. Nove sono le Case della comunità dislocate nei comuni ragusani.
“l prospetto presentato dall’Assessore alla Sanità, Ruggero Razza e che prevede una nuovo approccio alla gestione della Salute dei Siciliano – riporta un comunicato di Diventerà Bellissima di Scicli – è un piano che rivoluziona la logica che ha condotto la localizzazione degli ospedali nell’ultimo ventennio, e che ha fatto abbandonare strutture già esistenti nelle città minori. Finalmente ora, grazie al nuovo piano dell’assessorato regionale, i cittadini torneranno ad avere più facilmente accesso a delle vere e proprie strutture ospedaliere. Nella provincia di Ragusa, tra “Case di Comunità” e “Ospedali di Continuità” le strutture individuate sono 12. Grande soddisfazione per l’inserimento del “Busacca” di Scicli tra i 3 Ospedali di Continuità che, dopo anni, potrà tornare ad essere fruito dai cittadini in maniera piena ed efficiente”
A Palermo nasceranno 10 ospedali di comunità (5 nel capoluogo e due a Palazzo Adriano, una a Petralia Sottana, una a Piana degli Albanesi e una Termini), 36 “case” e 12 centrali, mentre a Catania gli ospedali saranno 9 (due nel capoluogo e uno ciascuno ad Acireale, Caltagirone, Linguaglossa, Mineo, Paternò, Ramacca e Randazzo), con 32 “case” e 11 centrali. A Messina ci saranno 5 ospedali (nel capoluogo e a Barcellona, Milazzo, Lipari e Sant’Agata), con 18 “case” e 6 centrali e ad Agrigento ne nasceranno 3 (in città, a Bivona e Santa Margherita), con 13 case e 4 centrali come a Trapani (dove gli ospedali saranno realizzati nel capoluogo, a Salemi e Marsala). Dotazioni minori a Siracusa (ospedali nel capoluogo, a Noto e a Lentini, 12 “case” e 4 centrali), Ragusa (ospedali nel capoluogo, a Comiso e a Scicli, 9 “case” e 3 centrali), Caltanissetta (ospedali a Mazzarino e San Cataldo, 8 “case” e 3 centrali) ed Enna (ospedale a Leonforte, 5 “case” e due centrali.
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