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Satispay, la startup italiana che fa gola al mondo

E’ il fenomeno dell’anno, anche in un mondo, come quello telematico, che procede a tutta velocità. Satispay è stata ​fondata sette anni fa da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta. tre giovani di Cuneo. Una startup di pagamenti digitali che oggi interessa a tutto il mondo. Recentemente nuovi azionisti di rilievo hanno acquistato quote, come Square Inc, dietro cui c’è il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, Tim Ventures, il private banking Lgt e i cinesi di Tencent, quelli dell’ormai famosa Wechat.

93 milioni di euro freschi che collocano il valore della startup, in grande evoluzione anche per ciò che riguarda i mercati internazionali, a circa 250 milioni di euro. Satispay, nata come pagamento via smartphone per i commerci che non accettavano di farlo con commissioni, si è via via sviluppata per transazioni, anche con la Pa, e donazioni, oltre che in settori di vita comune come il risparmio.

E’ sulla bocca di tutti, anche per le sagge strategie del gruppo dei fondatori, che rimane alla base dell’attività e sta adoperandosi per acquisire una solida base clienti. “E’ la dimostrazione – spiega l’amministratore delegato Dalmasso – che i leader dei due più grandi mercati fintech al mondo vedono valore nella nostra startup per consolidare questo settore in Europa”.

Bastano i dati a capire anche i margini di crescita. Un milione e trecentomila utenti attivi nel nostro Paese, 400 milioni di euro di transazioni, cento dipendenti, clienti importanti, investitori pronti alla porta. Ora il mondo: esercizi di Lussemburgo e Germania già usano Satispay, ora sarà la volta della Francia.

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