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‘Saudade’: il primo disco degli Oremèta

Musica. Fuori oggi, venerdì 15 gennaio 2020, il disco ‘Saudade’ della band ostiense Oremèta, per Glory Hole Records.

Musica. Fuori oggi, venerdì 15 gennaio 2020, il disco ‘Saudade’ della band ostiense Oremèta, per Glory Hole Records.

Il primo disco è composto da dieci tracce in cui ci sono gli appunti di viaggio, le vecchie lettere di amici e amori lontani, le lotte sociali di Roma e l’arte di strada.

“Saudade – racconta la band – è un disco registrato tra le quattro mura di casa, all’ultimo piano di un palazzo di Ostia Lido, uno di quelli ai quali il maestrale strappa l’intonaco e dai quali di notte puoi sentire la risacca delle onde. La pandemia ci ha chiusi dentro o ha chiuso il mondo fuori, dipende dai punti di vista, ed è in questo spazio ristretto che noi ci siamo trovati, abitando nello stesso condominio. Per continuare a sentirci vivi ci siamo stretti gli uni agli altri e ci siamo raccontati i ricordi”.

Musica. Fuori oggi, venerdì 15 gennaio 2020, il  disco 'Saudade' della band  ostiense Oremèta, per Glory Hole Records.

Biografia Oremèta

Oremèta è un gruppo formato da tre elementi: Dario Cangreo , Chiara Pisa e Giulio Gaigher.

Dario ha trascorso gli ultimi anni come nomade e artista di strada, tra una citta e l’altra, suonando l’armonica blues. I suoi appunti di viaggio si sono trasformati nei testi dell’album Saudade.

Chiara Pisa invece trascorre la sua vita sul palcoscenico. Si è formata come attrice, più esattamente come performer. Oggi si divide tra l’essere attrice e insegnante di teatro, assieme a Dario è la voce di Oremèta.

Giulio Gaigher ha studiato come batterista alla Saint Louis College of Music,ed ha portato avanti nel corso degli anni sia il suo percorso da musicista, live insieme a diverse band, sia il suo percorso da produttore componendo strumentali e musiche originali per il teatro.

Vivendo nello stesso condominio, ad Ostia Lido, i tre si sono trovati durante i primi mesi di lockdown a condividere ogni momento del giorno e della notte ed è stato in questa irreale quotidianità che sono nati i brani del loro primo album. Suonare e comporre è stato un modo per continuare a sentirsi vivi.

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