Sono tutti giovanissimi, con davanti una lunga strada di donazioni. Per raggiungere i giovani (maggiorenni) Avis Provinciale di Venezia ha iniziato da qualche settimana un percorso con i gruppi scout della Provincia. Il metodo utilizzato è quello del Teatro degli Oppressi. L’idea è di Laura Elia che ha organizzato il progetto per AVIS provinciale Venezia ed è stato realizzato grazie al bando per la concessione di contributi all’associazionismo locale destinati alla realizzazione di azioni finalizzate a migliorare la coesione sociale in Comune di Venezia.
La proposta prevede la presenza degli operatori per due ore in tutti i clan AGESCI che ne faranno richiesta per poi offrire a chi è interessato un cammino più approfondito di formazione sulla metodologia del Teatro sociale e politico utile per futuri nuovi educatori. «Abbiamo già incontrato i ragazzi del Marcon 1 e del Mestre 2 e i loro capi- spiega Laura Elia e a breve incontreremo anche i ragazzi del Mestre 9 e del Catene. L’idea nasce dall’esserci resi conto dell’identità di intenti tra il metodo scout e il teatro degli oppressi sul fronte delle azioni sociali. Baden Powell, fondatore del metodo scout, diceva: «Con la tua canoa apriti da solo la strada. Guida tu la tua canoa e lascia il mondo un pó migliore di come lo hai trovato». Augusto Boal, fondatore del teatro degli Oppressi, diceva: «Lo spettatore, assieme all’attore, nel teatro degli oppressi, si allena per l’azione reale perché essere cittadini non vuol dire far parte di una società, ma provare a trasformarla». Le prenotazioni (si possono fare per mail a l.elia@avis.it) vedranno gli incontri distribuiti in tutto il 2021 tenendo conto delle limitazioni relative al COVID19.
E in questi mesi anche gli incontri con le scuole per la promozione del Dono e della cultura della Solidarietà sono continuati nelle scuole della Provincia anche se con una nuova forma, quella a distanza. «Ci sono tre attività, una per le elementari, una per le medie e una per le superiori – spiega Laura Elia – ci sono attività pensate per le età diverse che raccontano il mondo e la sua bellezza ma anche la capacità di ognuno di noi di trasformare in bellezza le cose che ci circondano. Usiamo prevalentemente video e spiegazioni con foto. Chiediamo loro delle riflessioni su azioni e momenti che hanno cambiato la loro vita e da quelle partiamo per una riflessione più ampia. Poniamo poi l’attenzione sul fatto che le cose non capitino a caso e originino i cambiamenti e su come il Dono possa essere uno di questi».
Sono circa 10mila gli studenti all’anno che incontrano gli operatori Avis nella Provincia di Venezia. Nelle scuole ci siamo da tempo – spiega Tito Livio Peressutti, presidente della Provincia di Venezia – quest’anno la sfida è stata ancora più complicata viste le restrizioni del COVID19 ma siamo riusciti a partire ugualmente. La nuova sfida, quella con i Clan AGESCI invece è molto stimolante perché contatta proprio i ragazzi dell’età giusta che potrebbero già avvicinarsi al dono in poco tempo. Speriamo sia solo l’inizio di un lungo percorso condiviso».
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