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Scuola, Azzolina firma il decreto per 70.000 assunzioni. Parte la distribuzione dei nuovi banchi

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Roma – Verso la riapertura delle scuole, le Regioni recepiscono le indicazioni fornite dall’Istituto superiore di sanità relativamente alle misure da adottare nel caso in cui gli alunni dovessero risultare positivi al Covid 19, ma restano distanti dal governo sull’organizzazione del trasporto scolastico e sulla data di inizio delle lezioni. La plateale posizione assunta dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha fatto breccia ed ora anche altri presidenti di Regione sembrano orientati a chiedere maggiori garanzie, diversamente potrebbero non riaprire gli istituti scolastici.

Il ministro per la pubblica istruzione, Lucia Azzolina, ieri sera ha firmato il decreto per procedere all’assunzione di settantamila unità, tra docenti e non, dando il via ad una operazione che il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha definito di assoluto rilievo a livello europeo. “La Spagna – ha commentato – che viene subito dopo di noi (in fatto di contagi) intende assumere solo trentamila persone”.

Il problema è che il nuovo personale sarà assunto nei prossimi mesi, mentre il governo insiste per la ripresa il 14 settembre: sono davvero in tanti a ritenere che le cose da fare sarebbero molte ed il tempo a disposizione sarebbe poco, pertanto il rischio del corto circuito resta altissimo.

Questa mattina è iniziata la distribuzione dei nuovi banchi nei comuni simbolo della pandemia, cioè a Codogno, a Nembro e ad Alzano, ma non è stato chiarito con quale criterio dovranno essere assegnati agli altri comuni e resta il problema relativo alla idoneità delle aule e delle aree comuni dove gli alunni saranno costretti a stare tutti insieme durante alcune fasi delle lezioni. Il ragionamento ruota ancora intorno al distanziamento, che dovrà essere comunque garantito. Ed allora, si pensa di introdurre l’obbligo della mascherina solo quando i ragazzi devono uscire dall’aula e nel caso in cui non fosse possibile garantire il metro di distanziamento tra un banco e l’altro, ma il virologo, Massimo Galli, ritiene che la difficoltà oggettiva potrebbe essere superata solo organizzando i doppi turni: la mattina la metà degli alunni resta a casa e l’altra metà si reca a scuola, al pomeriggio si procede al contrario.

Intanto Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale dei presidi, chiede maggiore senso di responsabilità ai docenti, invitandoli a sottoporsi al test sierologico ed a tutte le analisi preventive, al fine di individuare per tempo gli eventuali casi positivi ed organizzare la sostituzione degli eventuali docenti non idonei temporaneamente a frequentare le lezioni.

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Redazione Nazionale

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