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Scuola – Il flop del piano assunzioni, ferme al 30 percento. Si prevedono 250.000 precari

Pubblicato il 4 Settembre, 2020

Roma – A dieci giorni dall’inizio dell’anno scolastico è andato a buon fine solo il 29 percento del piano assunzioni predisposto dal ministero della pubblica istruzione ed autorizzato dal ministero dell’economia. Erano stati previsti 84.808 contratti, ma ne sono stati sottoscritti soltanto 24.534: quel dato costringerà il ministero a ricorrere ai contratti a tempo determinato, che quest’anno raggiungeranno la soglia record di 250.000 assunzioni precarie.

Le graduatorie ad esaurimento e le graduatorie di merito sono praticamente terminate in alcune classi di concorso, le selezioni, previste per la primavera scorsa, non sono state tenute a causa dell’emergenza sanitaria ed il mondo della scuola ha deciso di scendere in piazza il 26 settembre prossimo per sollecitare il governo ad assumere iniziative più incisive in favore dei precari.

La ripresa delle lezioni è diventata più complicata rispetto alle previsioni. In estrema difficoltà gli istituti scolastici del nord Italia, soprattutto della Lombardia e del Piemonte, dove la percentuale dei contratti a tempo indeterminato andati a buon fine è ancora più ridotta perché migliaia di docenti, provenienti dal sud Italia, non hanno manifestato interesse a trasferirsi al nord. La carenza estrema di docenti, le difficoltà logistiche legate al distanziamento sociale e alla organizzazione pratica delle lezioni stanno creando ulteriori problemi che sarà difficile riuscire a superare da qui al 14 settembre.

In Campania, il governatore, Vincenzo De Luca, ha praticamente deciso di far slittare l’apertura dell’anno scolastico al 24 settembre perché mancano i nuovi banchi e solo una piccola percentuale di docenti si è sottoposta al test anti Covid.

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