Pubblicato il 1 Marzo, 2023
Una storia quasi grottesca se non avesse risvolti drammatici: un bidello, condannato per pedofilia e interdetto da qualsiasi altro lavoro a contatto con i bambini, è riuscito a farsi assumere in una scuola romana dove ha molestato un altro bambino.
Secondo quanto riporta Il Messaggero, i pm hanno chiesto un risarcimento per i familiari della piccola vittima a carico non solo del bidello molestatore, ma anche del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio che c’era all’epoca della sua assunzione.
Gli inquirenti ritengono infatti che il dirigente aveva tutti i dati a disposizione per evitare l’assunzione dell’uomo e quindi che anche lui ha avuto una sua parte di responsabilità. Al momento tanto per il dirigente regionale che per il bidello è stato disposto un atto di citazione in giudizio.
L’incredibile storia del bidello molestatore
La prima condanna per l’uomo arrivò nel 1991, quando fu condannato per una violenza sessuale avvenuta a scuola, e ancora nel 2005 abusò di una bambina in una scuola media romana. Dopo quest’ultimo episodio, come sottolineato dai pm, era stata inviata una lettera protocollata all’Ufficio scolastico regionale del Lazio, quindi il dirigente doveva conoscere perfettamente il passato torbido del bidello poi assunto.
Per quelle molestie, per le quali fu aperto anche un procedimento disciplinare, l’uomo fu poi condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione, oltre all’interdizione a vita da qualsiasi incarico nelle scuole.
L’ultimo caso di molestie nel 2014
Nonostante ciò il bidello ha continuato a lavorare nelle scuole e, nella domanda di aggiornamento delle graduatorie, aveva lasciato in bianco la domanda relativa alle condanne penali e nel 2005 aveva dichiarato di essere incensurato.
Nessuno ha effettuato controlli più approfonditi e così l’uomo è stato assunto in una scuola romana, dove nel 2014 ha molestato l’ennesimo bambino. Secondo la ricostruzione dei fatti l’uomo avrebbe conquistato la fiducia del piccolo facendogli piccoli regali e un giorno, dopo averlo portato in bagno, lo avrebbe molestato.
La mamma del piccolo ha notato strani atteggiamenti da parte sua e quindi ha deciso di sporgere denuncia. Al termine delle indagini il bidello è stato condannato a 6 anni di reclusione e all’interdizione per sempre da ogni ufficio o servizio in istituzioni frequentate da minori.
Gli inquirenti hanno inoltre chiesto un risarcimento per la famiglia della vittima anche all’Ufficio Regionale per negligenza.
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