Scuola ai nastri di partenza. Oggi, 16 settembre, a Caserta, come nel resto della Campania riaprono le porte agli studenti le scuole di ogni ordine e grado. Green Pass alla mano e il profondo desiderio di non ritornare mai più in Dad.
E per tutti gli studenti che oggi hanno cominciato o ricominciato il proprio cammino scolastico, ecco le parole del vescovo della Diocesi di Caserta, mons. Pietro Lagnese.
Bene! Si ricomincia. La Scuola riapre i battenti E, questa volta, pare che i battenti riaprano per davvero. Si ritorna, infatti, a scuola e, finalmente, “in presenza”.
Il mio augurio è che sia per tutti un anno dalle grandi opportunità, un anno nel quale possiamo far tesoro di una cosa che abbiamo, forse, imparato dalla pandemia, e cioè, che le relazioni sono importanti, anzi necessarie: e quando le viviamo in maniera libera e autentica, possono diventare occasione di grande crescita, per tutti.
È solo grazie ad esse che possiamo maturare; è solo alla scuola di esse che si impara veramente; è, infatti, innanzitutto, a partire dall’incontro con l’altro che possiamo crescere.
La scuola serve soprattutto a questo. La Dad – lo abbiamo visto – è stata utile, ma ha mostrato anche tutti i limiti di una comunicazione solo virtuale.
Un grande abbraccio a tutte le comunità scolastiche presenti nella nostra Diocesi. Prima di tutto a voi, studenti di ogni ordine e grado, che di qui a qualche ora proverete di nuovo il gusto di stare insieme tra i banchi di scuola.
E poi alle vostre famiglie, ai docenti, ai dirigenti, a tutto il personale scolastico che, non senza apprensione, ma anche con grande speranza, proveranno a mettercela tutta perché sia un anno sereno, sicuro e ricco di occasioni.
Mentre con questo messaggio mi rivolgo a voi, ho davanti agli occhi i fatti di violenza che hanno visto protagonista la nostra città nelle scorse settimane e che hanno causato, purtroppo, la morte di uno di voi, uno studente della nostra scuola. Che non succeda mai più! Diciamo no ad ogni forma di violenza, sempre e comunque!
Nel cuore ho anche le immagini delle mamme afgane che lanciano i figli oltre le reti per consegnarli a un destino migliore, come pure ho negli occhi la sorte di tante ragazze di quello stesso paese, offese nella loro dignità e nel loro diritto alla libertà, per le quali, quest’anno, sarà tutt’altro che semplice andare a scuola.
Anzi, quasi certamente, non ci andranno, come non andranno i 34 milioni di bambini sfollati, di cui al mondo sembra non importi. Penso a loro e dico a me e a voi: coraggio, impegniamoci, studiamo, capiamo, appassioniamoci alla vita, e, soprattutto, mettiamoci insieme; facciamolo anche per loro, facciamolo per chi vede i propri diritti negati, per chi a scuola non ci può andare ,per chi vorrebbe vaccinarsi ma non ne ha la possibilità.
Sì, impegniamoci! Io, per ciò che è nelle mie possibilità, proverò ad esservi vicino. Intanto, vi accompagno con la mia preghiera. Buon anno scolastico, allora; e buon cammino!
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