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Sedicenne ucciso a Capizzi, fermate tre persone: Giuseppe ucciso per errore

Pubblicato il 2 Novembre 2025

La sparatoria in via Roma. L’agenzia Ansa riporta delle indiscrezioni agghiaccianti: Giuseppe, non era l’obiettivo di chi ha sparato

La notizia dell’errore di persona è stata riportata anche da altri importanti quotidiani nazionali come il Corriere della Sera Il Messaggero e il Mattino.

Un ragazzo di 16 anni, Giuseppe D.D., è stato ucciso a colpi di pistola nella serata di ieri a Capizzi, in provincia di Messina. L’episodio si è verificato in via Roma, davanti a un bar dove il giovane si trovava in compagnia di amici.

Durante l’agguato, un altro ragazzo è rimasto ferito, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri, che nel giro di poche ore hanno fermato tre persone sospettate di essere coinvolte nel delitto.

La dinamica dell’agguato

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, una vettura con tre persone a bordo si sarebbe fermata davanti al locale. Uno degli occupanti sarebbe sceso dall’auto e avrebbe aperto il fuoco contro il gruppo di ragazzi, colpendo mortalmente Giuseppe D.D. e ferendo un altro giovane.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Enna, che sta cercando di chiarire le motivazioni alla base del gesto e l’esatta dinamica dell’accaduto.

I fermati e le prime ipotesi

A sparare sarebbe stato un giovane di 20 anni, accompagnato dal fratello di 18 anni e dal padre. Tutti e tre sono stati fermati dai carabinieri.

Secondo le prime indiscrezioni, la vittima non era l’obiettivo del raid: il vero bersaglio potrebbe essere stato un’altra persona, con la quale l’autore degli spari avrebbe avuto contrasti personali e precedenti litigi.

Le indagini in corso

Gli inquirenti stanno ora ricostruendo i movimenti dei tre fermati e cercando di comprendere se vi sia stata premeditazione o se si sia trattato di una vendetta degenerata in tragedia. Gli investigatori stanno inoltre analizzando le testimonianze raccolte e i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per definire con precisione la sequenza dei fatti.

L’intera comunità di Capizzi è sotto shock per la morte del giovane studente dell’istituto alberghiero, descritto da amici e insegnanti come un ragazzo tranquillo e benvoluto da tutti.

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