A rappresentare il grande cambiamento culturale, che la donna e il suo ruolo nella società hanno vissuto e stanno vivendo, sono tante le testimonianze di rinascita e rivincita che si possono raccontare in occasione dell’8 marzo.
Fra queste quella di Selvaggia Capizzi, fashion blogger e ora conduttrice TV. La rivoluzione è senza dubbio l’essenza stessa della sua personalità: biologa affermata in America, poi top manager di successo nelle Big Pharma, ha scelto di mollare tutto per portare avanti il suo credo “C’è vita dopo i ’40”.
Il successo del suo blog “Don’t Call Me Fashion Blogger” è indiscutibile: 1milione e mezzo di utenti e 6milioni di visualizzazioni, un profilo Instagram da 120mila followers e ben 3500 like, collaborazioni importanti con brand nazionali e internazionali, Selvaggia decide ancora una volta di stupire, in primis sé stessa, e alla soglia dei 50 anni si lancia in una nuova avventura diventando conduttrice televisiva.
Cambiare vita a 50 anni è una sfida che molte donne di oggi si pongono. Rispetto a qualche decennio fa, infatti, una donna a 50 anni ha ancora davanti almeno un terzo del proprio percorso di crescita personale e professionale, Selvaggia Capizzi ha colto in pieno questa opportunità diventando un esempio di late bloomer di successo, secondo i canoni citati dalla Harvard Business Review.
Infatti, ora è alla co-conduzione di GossVip, un rotocalco di 30 minuti dedicato al mondo del gossip e all’attualità, in onda tutti i giorni alle 20.00 su Rete Oro e alle 20.30 su TV YES (canale 808 della piattaforma SKY).
Prendendo spunto dai pettegolezzi più succosi e dalle copertine dei magazine più letti, Selvaggia Capizzi insieme all’hairstylist Simone Micarelli, ci svelano non solo i segreti delle celebrità, ma anche qualche piccolo trucco per essere sempre bellissime e di tendenza. Il programma è condotto dalla fashion blogger romana e da Simone Micarelli tre giorni a settimana, mentre nelle altre puntate al timone di GossVip troverete la storica coppia composta da Tina Andreozzi e Mauro Caputi.
Selvaggia Capizzi è, insomma, la dimostrazione di come il “piano B” può diventare molto meglio del “piano A”. L’importante è avere la capacità di resettare, ma soprattutto la voglia di non sentirsi un prodotto finito e reinterpretarsi. aprirsi sempre a nuove esperienze. Una regola valida a qualunque età.
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