“Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude…”. Così Giacomo Leopardi esaltava i mirabili paesaggi marchigiani e li rendeva immortali.
Oggi l’ermo colle e i dintorni rischiano di diventare, oltre che puzzolenti, un rischio per i suoi compaesani. Il motivo è semplice: laddove il poeta posava il suo sguardo, potrebbe sorgere una nuova discarica.
“Evitiamo di mortificare il paesaggio leopardiano e il turismo che rappresenta un motore di sviluppo fondamentale per il nostro territorio!”. Il sindaco di Recanati, Antonio Bravi, si trova da tempo alle prese con un problema di non facile risoluzione.
Chiusa quella di Cingoli, uno dei siti individuati per la nuova discarica è quello di Settefinestre tra Recanati e Montefano. I cittadini si sono mobilitati e ciò, ha sottolineato Bravi, “rende l’idea di quanto valore si dà alla bellezza nella quale viviamo immersi. Uniti in azioni concrete e di sensibilizzazione sono certo che riusciremo a scongiurare questo pericolo”.
Dopo che erano state escluse le possibilità di nuove discariche nell’entroterra, nelle zone terremotate e sulla costa, non sono rimaste che le zone collinari. I comitati appoggiano il sindaco e dicono no alla soluzione: “Devasterebbe il nostro territorio a forte vocazione turistica, agricola e paesaggistica”. Anche la poesia universale dei luoghi ne uscirebbe un po’ male.
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