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Sequestrati 13 laboratori tessili abusivi cinesi tra San Giuseppe, Terzigno, Poggiomarino, Ottaviano e Sarno (VIDEO)

Tutti i laboratori erano gestiti da personaggi di nazionalità cinese.

Pubblicato il 21 Aprile, 2021

I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Napoli, del Gruppo Carabinieri Forestale, hanno sequestrato:

  • 13 laboratori tessibili abusivi gestiti da soggetti di nazionalità cinese;
  • oltre 210 attrezzature per attività tessile;
  • un’autovettura usata da due soggetti di nazionalità italiana usata per lo smaltimento illecito di rifiuti derivanti dalle attività degli opifici.

I soggetti sono accusati del reato di illecita attività di gestione dei rifiuti speciali. Il provvedimento nasce da un’articolata attività investigativa nell’ambito della prevenzione e della repressione di illeciti in materia di gestione di rifiuti speciali, derivanti dal ciclo di produzione del settore tessile, illecitamente smaltiti in alcuni comuni rientranti nella cosiddetta “Terra dei fuochi”.

Le indagini sono partite nel luglio del 2020, quando tramite l’utilizzo di una telecamera nascosta si accertava che sulla pubblica via di Poggiomarino un soggetto, giunto a bordo di un’autovettura, smaltiva illecitamente diversi sacchi di plastica di colore nero contenenti scarti di lavorazione del settore tessile.

Il soggetto è stato poi pedinato, anche con l’ausilio di un sistema satellitare GPS, individuando così l’esistenza di 13 laboratori abusivi dislocati tra Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Ottaviano e Sarno. I titolari, quasi tutti cinesi, sistematicamente ricorrevano all’intermediazione dei due indagati di nazionalità italiana per smaltire illegalmente i rifiuti prodotti, abbandonandoli sul territorio.

Tramite una verifica incrociata presso gli uffici competenti e la società fornitrice di energia elettrica, è emerso che i laboratori tessili sequestrati sono totalmente abusivi, ubicati in immobili destinati ad uso abitativo e privi delle necessarie autorizzazioni amministrative per l’esercizio dell’attività.

Le indagini hanno inoltre permesso di accertare l’alimentazione, da parte degli indagati, di discariche abusive già esistenti in zone periferiche, spesso a vocazione agricola. Nello specifico durante le indagini sono stati accertati e documentati 27 episodi di smaltimento illecito di rifiuti.

Il sequestro è stato reso necessario per impedire la reiterazione delle condotte illeciti, e quindi l’ulteriore aggravamento della compromissione ambientale dei territori interessati dagli sversamenti abusivi di rifiuti speciali.

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