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sequestro a Torre Lapillo

sequestro a Torre Lapillo

Sequestro a Torre Lapillo. Ombrelloni e lettini su area demaniale, denunciato 49enne

Pubblicato il 13 Luglio, 2020

È scattato nella giornata di ieri un sequestro a Torre Lapillo per un allargamento non autorizzato ed in maniera non regolamentare ed impropria di un lido privato. Anche quest’estate, così come succede ormai regolarmente durante gli ultimi anni, con l’arrivo dei primi caldi e l’affollamento delle spiagge, è cominciata ad accendersi la polemica tra spiagge pubbliche e lidi privati, o meglio, tra quanto spazio può o deve essere concesso alle seconde e quanto invece è giusto resti alle prime. Uno studio di un paio di anni fa, infatti, dimostrava come con il passare del tempo, lo spazio per le spiagge pubbliche diminuisse sempre più e questo fece scattare l’allarme di ambientalisti ed altre associazioni di categoria. A volte sono state le istituzioni a favorire l’esplosione del fenomeno dei lidi privati, altre volte invece sono stati gli imprenditori a non rispettare le regole ed appropriarsi di spazi che non gli erano dovuti. È il caso di quanto successo nelle ultime ore in occasione del sequestro a Torre Lapillo.

Sequestro a Torre Lapillo, 69 ombrelloni e 138 lettini non autorizzati

I militari, dipendenti Norm – Sezione Operativa della Compagnia di Campi Salentina, hanno deferito in stato di libertà, con l’accusa di occupazione e innovazioni abusive, nonché di abusiva occupazione spazio demaniale e inosservanza dei limiti alla proprietà privata, infatti, un imprenditore 49enne salentino che è stato protagonista del sequestro a Torre Lapillo. I Carabinieri hanno accertato, nello specifico, la responsabilità dell’imprenditore che, in quanto titolare di uno stabilimento balneare a Torre Lapillo, sulla Strada Provinciale 340, aveva posizionato 69 ombrelloni e 138 lettini su un’area demaniale marittima della grandezza di circa 885 metri quadrati senza alcuna autorizzazione. La zona è stata liberata e riconsegnata all’uso pubblico di tutta la popolazione ed il materiale è stato confiscato. Questo sequestro a Torre Lapillo è solo una dei tanti capitoli dell’eterna diatriba tra pubblico e privato, una discussione che in tempi di Covid19 e distanziamento sociale si fa ancora più accesa e vede anche pratiche di buona amministrazione nel favorire la fruizione generale dei servizi pubblici.

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