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L’ultimo “sgarbo” di Putin a Navalny: “Nessuna agenzia di pompe funebri vuole organizzare il suo funerale”

Pubblicato il 27 Febbraio, 2024

Dopo le dichiarazioni della presidente della Fondazione anticorruzione Maria Pevchick, secondo la quale Navalny è stato ucciso da Putin perché stava per essere scambiato con un prigioniero russo, arriva un’altra triste notizia: nessuna agenzia funebre ha intenzione di organizzare il funerale del dissidente russo.

Lo ha comunicato Kira Yarmish sui social, portavoce di Navalny, che ha aggiunto che le varie agenzie di pompe funebri contattate per un motivo o per un altro si sono rifiutate.

“Tremano al solo nome di Navalny”

La Yarmish ha scritto su X: “Da ieri stiamo cercando un posto dove organizzare un evento di addio per Alexei. Abbiamo chiamato la maggior parte delle agenzie funebri private e pubbliche, dei locali commerciali e delle sale funebri. Alcuni dicono di essere al completo. Altri si rifiutano quando menzioniamo il cognome Navalny. In un posto ci è stato detto che alle agenzie funebri era stato vietato collaborare con noi. Dopo una giornata di ricerche non abbiamo ancora trovato la sala d’addio”.

La famiglia di Navalny è convinta che c’è anche in questo caso lo zampino di Putin, accusato apertamente dalla moglie Navalnaya di aver ucciso il marito. Il Cremlino ha sempre respinto le accuse, sostenendo che si è trattata di una morte naturale.

Le autorità russe hanno restituito il corpo del dissidente russo alla madre Lyudmila solo il 24 febbraio, dopo settimane di proteste e di azioni legali contro l’ostruzionismo delle stesse autorità russe. La madre di Navalny è stata addirittura minacciata e ha rischiato di finire invischiata in un procedimento giudiziario.

La lotta di Navalny continua

Navalny, anche dopo la sua morte, continua però ad essere un incubo per Putin. L’ex deputato russo e capo della campagna elettorale di Navalny, Leonid Volkov, in un video pubblicato oggi su Youtube ha chiesto di onorare la memoria del dissidente dando seguito alla sua richiesta.

In un post pubblicato sui social il 1° febbraio Navalny aveva infatti chiesto ai russi di protestare contro Putin presentandosi tutti insieme alle urne a mezzogiorno del 17 marzo, giorno in cui sono previste le elezioni presidenziali.

“Non è più solo un gesto civico volto a superare la solitudine e l’isolamento politico – ha detto Volkov – è una manifestazione di lutto, un’azione in memoria di Navalny, che ci ha chiesto di organizzarla. In questo modo le persone adempiranno all’ultima volontà di Alexei ed è molto importante. Fatelo. E nel tempo che precede le elezioni, convincete quante più persone possibile a fare lo stesso”.

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