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Materiale mostrato durante la conferenza stampa della polizia postale di Genova nell'ambito di una operazione che ha portato alla denuncia di decine di persone in tutta Italia per aver scaricato on-line film e telefilm coperti dal diritto d'autore, stamani 14 settembre 2010. ANSA/LUCA ZENNARO

Si finge 16enne calciatore della Lazio per adescare minorenni online

Pubblicato il 6 Novembre, 2021

Si sarebbe finto calciatore 16enne delle giovanili della Lazio per adescare minorenni online. La Polizia postale ha arrestato un 48enne che con alcune di loro, tra i 12 e i 16 anni, avrebbe mantenuto un rapporto virtuale facendosi inviare video e foto di natura pedopornografica realizzati dalle stesse ragazze. L’inchiesta è partita dalla denuncia della madre di una 12enne pugliese che aveva trovato, sul cloud collegato a un account familiare condiviso anche dalla figlia minorenne, immagini intime autoprodotte. La 12enne, come ha accertato la Polizia, aveva realizzato, su richiesta, video e foto poi inviati a un fidanzato virtuale, dichiaratamente romano e 16enne conosciuto su un social network. Il fidanzato aveva raccontato di essere di Milano, ma di vivere a Roma, in quanto giocatore di calcio delle giovanili della Lazio. Alla minore aveva detto che non poteva mostrarsi in volto per regole della società calcistica in cui giocava che glielo avrebbero impedito. La 12enne pugliese raccontava di aver parlato telefonicamente con quella che si spacciava per la madre del ragazzo e di aver visto e parlato in videochiamata con un uomo che diceva di essere l’allenatore del fidanzato per avere, in deroga alle fantomatiche regole calcistiche di divieto di avere relazioni sentimentali per i giocatori, il consenso a continuare il rapporto. Il presunto allenatore era in realtà l’indagato, che aveva creato e registrato un profilo social spacciandosi per un 16enne giocatore di calcio, ottenendo così l’adesione di circa 1.500 tra follower e following, prevalentemente ragazze under 18. Con una minorenne aveva anche concordato un incontro nella sua città e, simulando di essere lo zio del ragazzo, l’aveva invitata a salire in auto per accompagnarla dal nipote, invito fortunatamente declinato dalla minore, andata all’appuntamento in compagnia di una sua amica.

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