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Femminicidio: si lancia con l’auto in un fiume per uccidere la compagna

Pubblicato il 20 Aprile, 2022

Un piano diabolico. Simulare un incidente. Farlo rischiando la vita, calcolando tutto nei minimi dettagli, convinto di farla franca, di compiere il delitto perfetto…

E’ quel che stanno ricostruendo i carabinieri della Compagnia di Treviglio, nel bergamasco. Carlo Fumagalli, 49 anni, operaio di un’azienda tessile di Vaprio, centro del milanese dov’è anche nato, è’ stato arrestato per l’omicidio della compagna, la 44enne Romina Vento, con la quale ha avuto due figli, una 15enne e un bambino di 10 anni.

Secondo i militari l’uomo avrebbe provocato volontariamente l’annegamento della compagna lanciandosi con l’auto, una Renault Megane bianca, nel fiume Adda e poi fuggendo.

Fumagalli a bordo con la donna sull’autovettura di famiglia ha percorso l’argine dell’Adda di Fara Gera per lanciarsi poi con il veicolo in acqua. Alcuni testimoni avrebbero visto l’autovettura che a velocità sostenuta passava nel varco tra due tratti di guard-rail della strada terminando la corsa nel fiume, dove si inabissava quasi del tutto.

A quanto pare, la donna, operaia in un pastificio locale, aveva deciso di separarsi.

Carlo Fumagalli

I TESTIMONI

Tutto è cominciato con quello che sembrava un tragico incidente. Ieri sera, intorno alle 21.45, alcuni testimoni hanno visto un’automobile uscire di strada e finire nel fiume. Ci troviamo in via Reseghetti, l’area dove annualmente si tiene il festival Fara Rock.

L’auto, hanno raccontato, era finita nell’Adda col livello dell’acqua drasticamente abbassato a causa della siccità che ha colpito quelle zone,  dopo essere uscita dalla carreggiata in corrispondenza di uno spiazzo a destra della strada, all’imbocco del grande parcheggio sterrato che si trova proprio in fondo alla via. Pochi secondi più tardi, i testimoni, dei giovani del posto, hanno notato un uomo nei pressi dell’automobile. Urlava “Mio figlio, mio figlio!” . Poi, l’uomo si è gettato a sua volta nel fiume, in modo apparentemente inspiegabile.  Nel buio e nell’acqua gelida, Fumagalli ha nuotato fino all’ “isolotto” che si trova di fronte alla riva, e da lì è risalito sulla terraferma, sparendo poi in mezzo al bosco che ricopre l’isolotto e l’intera area naturalistica dell’Adda.  Di lui, da quel momento, si sono perse tutte le tracce quasi fino all’alba.

I testimoni avrebbero sentito anche una voce femminile chiedere aiuto.

Subito sono stati allertati i soccorsi e sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Treviglio e quelli del Nucleo Investigativo di Bergamo, che hanno avviato le ricerche dell’uomo ed eseguito il sopralluogo.

I sommozzatori di Treviglio, dopo circa un’ora di ricerche in acqua hanno trovato lontano dal veicolo il corpo della donna che era riuscita a uscire dall’abitacolo, ma non a salvarsi. Nel frattempo i pompieri hanno recuperato la vettura dal fondo del fiume.

Contemporaneamente sono scattate le ricerche dell’uomo, rintracciato tre ore dopo mentre vagava a Vaprio d’Adda, in provincia di Milano. 

Romina Vento

La salma della vittima adesso sarà sottoposta all’autopsia nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Fumagalli è stato rinchiuso nel carcere del Comune lombardo. 

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