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Silvio Garattini, l’ultimo antibiotico 40 anni fa: “Non rinuncio al caffè zuccherato, fa bene”

Pubblicato il 6 Gennaio 2025

Silvio Garattini, oncologo, farmacologo, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’ ha 96 anni e non prende un antibiotico da 40.

Non fa a meno, però, del secondo caffè della giornata e, con lo zucchero: “Il cervello ha bisogno di 90 grammi di zucchero al giorno, tra quelli semplici e quelli complessi. Io, per esempio, la sera non rinuncio mai a un dolce”. Lo racconta al Corriere in un’intervista dove spiega che, però, non fa colazione: “Bevo un primo caffè, poi un secondo e a pranzo prendo una spremuta d’arancia. Al massimo un paio di biscotti. Però faccio una buona cena: un primo, oppure una porzione di pesce e verdura. E, appunto, un dolce”.

Il traguardo dei cento anni

Garattini spiega anche che arrivare a quasi cento anni “Mi sembra strano. Quando ero bambino già arrivare ai 60 era un traguardo. Il punto è che noi italiani viviamo a lungo ma male. Abbiamo quattro milioni e mezzo di diabetici: con la prevenzione giusta sarebbero molti meno. Ma la medicina è diventata un mercato: tanti farmaci e spesso prescritti inutilmente. Nessuno spiega mai perché si prescrivano con disinvoltura terapie antibiotiche preventive. Il tema della resistenza agli antibiotici è serio: ogni anno provoca circa 12 mila morti in Italia”. Quando ha la febbre, dice il professore, sta a casa. Farmaci però non ne prende, o quasi: “Io nulla. Anzi, no, mi è stato prescritto un anticoagulante perché ho avuto una leggera fibrillazione atriale. Basta”.

La genetica e la longevità

Garattini afferma che la genetica nella longevità del suo caso non ha rilevanza: “Io sono tra quelli che hanno conosciuto un’Italia senza Servizio sanitario nazionale. Chi lo critica non sa che cosa vuol dire pagare per le terapie serie. Mia madre morì a 67 anni”.

No a fumo e alcol

“In Italia ci sono quasi 13 milioni di fumatori e quel che è ancora più grave è che questi consumano in media 50 miliardi di sigarette in un anno. Un veleno che si diffonde ogni giorno nell’aria, ma anche nel terreno sotto forma di mozziconi spenti”. E sulle sigarette elettroniche: “Sa cosa ho scoperto grazie all’Istituto Superiore di Sanità? Che tanti iniziano con quella elettronica e poi passano a quella normale, quando doveva essere il contrario”.

No alcol. “Bevo la birra senza alcol. Ho anche assaggiato un vino tedesco simile, non è male. Secondo me la strada del futuro è quella”.

5 km di passeggiata veloce ogni giorno

“Cinque chilometri di passeggiata veloce ogni giorno, non aiuta solo il fisico, ma anche la mente. Per me è una sorta di meditazione”. E sugli integratori alimentari? “Fanno bene solo a chi li vende”. Mentre è importante tenere allenata la mente “lavorando. Faccio ricerca, scrivo, studio e pratico la buona divulgazione. Qualche giorno fa ho parlato davanti a ottocento studenti liceali”.