Pubblicato il 3 Ottobre 2021
“Sono veramente felice di annunciare che martedì 5 in ottava commissione, alla Camera si incardinerà la proposta di legge delega ‘Codice della ricostruzione’ a mia prima firma. È L’Aquila, la sua esperienza del terremoto 2009 che parla al Paese e dice ‘Mai più’. Mai più improvvisazione, leggi diverse per ogni terremoto, confusione sulla governance, lentezze burocratiche, governance indefinite ed assenza di certezza su chi deve fare cosa.
Dal 2009 ad oggi abbiamo avuto 7 governi diversi e 7 approcci diversificati. Ho portato la nostra storia in Parlamento, ho ascoltato, messo a raffronto le esperienze – tutte diverse – dei terremoti degli ultimi anni. Ho lavorato sul sovrapporsi delle norme del 2009 con quelle del 2016, come è accaduto in Provincia dell’Aquila e di Teramo. La mia proposta, che ha come seconda firma quella della presidente del gruppo Debora Serracchiani seguita da Chiara Braga, componente della Segreteria nazionale chiede al paese un salto di qualità e un investimento serio.
Con la legge delega sulla Protezione civile si è già regolata l’emergenza, con il Superbonus 110% e con il dipartimento CasaItalia si è messo mano ad un sistema di prevenzione sismica nazionale. Bisogna coordinare prevenzione, emergenza e ricostruzione e lo faremo con il Governo, per armonizzare gli strumenti.
Da martedì la Camera inizia il confronto e lavorerò perché ci si concentri sulla certezza delle norme e dei diritti dei cittadini terremotati. Se dovesse accadere un terremoto – che ovviamente mi auguro non accada mai – bisogna subito adottare un modello, naturalmente flessibile a seconda dell’entità, ma comunque un modello che dia sicurezze. Nella proposta di legge delega indico la strada da seguire per la ricostruzione privata e la pubblica, con le deroghe immediate e non dopo 10 anni.
Formulo una proposta di governance che non tolga poteri ai sindaci, ma che assicuri celerità di procedure. Propongo strumenti da adottare immediatamente per la sospensione delle imposte e per il rilancio economico. Non può più accadere che si debba prendere le bastonate – come accadde nel 2009 – per ottenere una sospensione del pagamento delle imposte, né si può aspettare anni per avere il 4%, il contratto istituzionale di programma, la zona franca e gli altri strumenti per l’economia suggeriti nella proposta del Codice della ricostruzione.
Inoltre metto a fuoco il tema della partecipazione dei cittadini e delle forze sociali alle scelte di programmazione, individuando e mettendo in norma i tavoli istituzionali e rafforzando l’idea che ci vuole efficienza, rapidità, ma che i cittadini ed i poteri locali debbano essere coinvolti nelle scelte e non subire arbitrii. A volte ci siamo sentiti cavie da esperimento sociale. Non deve più accadere. Prevedo anche misure per i parenti delle vittime dei terremoti, come è giusto che sia. Martedì la proposta verrrà incardinata, poi inizieranno le audizioni e coinvolgeremo tutte le forze politiche, per contribuire tutti a fare la miglior legge possibile e nel frattempo il Governo farà le sue osservazioni e proposte.
A L’Aquila dopo il terremoto, persone di buona volontà si misero a lavorare per una proposta di legge di iniziativa popolare che raccolse oltre 50000 firme, una grande spinta democratica supportata da movimenti e comitati che non ho mai dimenticato.
E già nella scorsa legislatura presentai una proposta più calibrata sul terremoto 2009, poi arrivò il terremoto del 2016 e quasi si ricominciò da capo. Questa volta si deve andare avanti e dare al Paese una legge organica. L’Aquila ha dignità, orgoglio, esperienza e competenza per dare un indirizzo al Paese, per dire quello che si deve e quello che non si deve fare.” Così la deputata Stefania Pezzopane, prima firmataria della proposta di legge delega per un Codice della ricostruzione, annuncia che martedì alla Camera inizia l’iter di discussione in ottava commissione.