Pubblicato il 2 Aprile 2025
Il governo slovacco ha autorizzato l’abbattimento di 350 orsi, ritenendoli una minaccia per la sicurezza delle persone. La decisione ha scatenato forti polemiche tra gli ambientalisti, che considerano questa misura illegale e ingiustificata. La Slovacchia, caratterizzata da vaste aree montane, ospita una popolazione di orsi stimata tra 1.000 e 3.000 esemplari.
Un recente attacco riaccende il dibattito
La scorsa settimana, un orso ha attaccato e ucciso un uomo di 59 anni nei pressi di Detva, città situata nel centro del Paese. Questo episodio si aggiunge a una serie di aggressioni avvenute negli ultimi anni, riaccendendo il dibattito sulla gestione della fauna selvatica.
Dichiarato lo stato di emergenza
Il primo ministro Robert Fico ha dichiarato: “Non possiamo vivere in un Paese dove la gente ha paura di andare nei boschi”. Per questo motivo, il governo ha proclamato lo stato di emergenza nella maggior parte dei distretti, classificando la presenza degli orsi come un problema di sicurezza pubblica.
Leggi meno restrittive e scontro con l’UE
Nel maggio 2024, il parlamento slovacco aveva già allentato le restrizioni sulla caccia agli orsi, introducendo deroghe al divieto vigente. Tuttavia, la Slovacchia deve rispettare una direttiva dell’Unione Europea, che consente l’abbattimento solo degli esemplari che rappresentano un pericolo concreto, come quelli che attaccano esseri umani o danneggiano proprietà.
Il ministro dell’Ambiente Tomas Taraba ha dichiarato che la popolazione attuale di orsi nel Paese supera i 1.300 esemplari e che un numero di 800 sarebbe sufficiente per garantire l’equilibrio ambientale. Taraba ha inoltre citato il modello adottato dalla Romania, che ha più che raddoppiato il limite di abbattimento, portandolo a 481 esemplari nel 2023.
Caccia agli orsi in aumento
Nel 2023, in Slovacchia sono stati abbattuti 144 orsi, un numero nettamente superiore rispetto agli anni precedenti, quando le uccisioni erano limitate a pochi esemplari. Nello stesso anno, il governo ha registrato 13 attacchi a persone, rafforzando la percezione dell’orso come una minaccia per la sicurezza pubblica.
La questione rimane aperta: mentre il governo difende la sua decisione, le associazioni ambientaliste promettono battaglia per fermare quella che definiscono una strage ingiustificata.