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Spaccio droga, “comando” Cosa Nostra a Palermo: 9 misure dei Carabinieri

L’operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo è un proseguo dell’indagine Brevis dello scorso 4 aprile.

Pubblicato il 14 Dicembre, 2021

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a 8 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e un provvedimento cautelare reale emessi dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo, nel corso dell’indagine preliminare diretta dalla Sezione ‘Palermo’ della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e trasferimento fraudolento di beni e valori, tutte aggravate dal metodo mafioso.

L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, costituisce l’ulteriore fase di un’articolata manovra operata in direzione del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli, che ha consentito di riscontrare la perdurante operatività di quell’articolazione di ‘Cosa Nostra’ a PalermoAlcuni degli elementi indiziari raccolti nel corso delle indagini erano già confluiti nel provvedimento di fermo d’indiziato di delitto, emesso dalla D.D.A. di Palermo ed eseguito il 4 aprile nell’ambito dell’indagine Brevis che aveva consentito, tra l’altro, di individuare e trarre in arresto il presunto nuovo vertice del mandamento, già arrestato a dicembre 2018 nell’operazione Cupola 2.0.

Gli sviluppi investigativi hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare, riguardante:

una vicenda che sarebbe particolarmente indicativa del ferreo controllo territoriale attuato da Cosa Nostra mediante la risoluzione diretta di controversie tra privati e che si sarebbe conclusa con l’intervento in prima persona del presunto reggente del mandamento di Pagliarelli. Quest’ultimo sarebbe, in tal modo, riuscito a entrare in possesso di una lussuosa villa con piscina sita in area rurale del Comune di Palermo. L’immobile, oggetto del sequestro preventivo eseguito, verrebbe adibito ad abitazione principale del predetto e della sua famiglia (sebbene formalmente intestato al legittimo proprietario);

una presunta associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di diverso genere (cocaina, hashish e marijuana) e deputata alla redistribuzione di sostanze stupefacenti in diverse aree della città di Palermo. Il sodalizio, con al vertice il presunto reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli, secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe contato su un continuo afflusso di stupefacente garantito dalla rete criminale di rifornimento intessuta unitamente ad altri sodali palermitani, che differenziavano gli interlocutori criminali di riferimento a seconda del tipo di stupefacente di volta in volta richiesto: per l’hashish si sarebbero rivolti a uno stabile gruppo di corrieri campani che si sarebbero riforniti direttamente nella cittadina spagnola di Malaga e che avrebbero curato il trasporto della sostanza fino al capoluogo siciliano. Per la cocaina, invece, avrebbero fatto riferimento a soggetti calabresi che si sarebbero fatti carico della consegna.

Risulta essenziale ricordare, inoltre, come il presunto promotore dell’associazione finalizzata al narcotraffico, destinatario e materiale gestore delle somme derivanti dallo smercio della droga, sia stato individuato dalla presunta figura verticistica del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli quale soggetto deputato alla gestione della cassa del sodalizio mafioso oggetto delle indagini, destinata a raccogliere il denaro necessario al mantenimento dei familiari dei consociati detenuti. La riscontrata coincidenza tra il denaro raccolto dal traffico di stupefacenti e la somma destinata ai presunti consociati ristretti ha consentito di inquadrare nel provvedimento cautelare la predetta attività delittuosa in un disegno criminale più ampio e finalizzato a garantire la sussistenza stessa dell’organizzazione mafiosa. Nel corso dell’attività erano già state arrestate in flagranza di reato 3 persone ed è stato denunciato in stato di libertà un altro soggetto, nonché sequestrati circa 70 kg di stupefacente e circa 20.000 euro in contanti.

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