Pubblicato il 3 Gennaio 2024
Infuria la polemica sul colpo esploso dalla pistola di Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia, la notte di Capodanno nella sede della Pro Loco di Rosazza. Pozzolo subito ha voluto chiarire che la pistola era sua, ma ha dichiarato che non ha sparato lui: “In merito all’incidente accaduto la notte di Capodanno nella sede della Pro Loco di Rosazza, confermo che il colpo di pistola – da me detenuta regolarmente – che ha ferito uno dei partecipanti alla festa è partito accidentalmente, ma non sono stato io a sparare”.
Il colpo di pistola ha ferito un 31enne, genero di un agente di scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Sulla vicenda sta indagando la Procura di Biella e la Prefettura revocherà al deputato di FdI il porto d’armi, ma c’è un testimone che smentisce la versione di Pozzolo.
Il testimone: “Ha sparato Pozzolo”
Il testimone è un agente di polizia presente alla cena di Capodanno, che ha raccontato la sua versione dei fatti a Repubblica: “Abbiamo avuto tutti paura, c’erano dei bambini. Pozzolo è arrivato a fine serata, stavamo andando via: era allegro, ha tirato fuori la pistola senza che nessuno glielo avesse chiesto e all’improvviso è partito lo sparo”.
Il tutto si sarebbe verificato verso l’1:30: “La cena era finita – ha spiegato l’agente – avevamo già sparecchiato quando è arrivato Pozzolo. Stavamo andando via tutti, perché eravamo tutte famiglie ed era già tardi. C’erano diverse persone che il giorno dopo dovevano lavorare”. Ha poi raccontato che il deputato “è entrato nella sala per salutare alcuni amici. Eravamo in piedi, stavamo rassettando”.
In quel momento, secondo la versione dell’agente, Pozzolo avrebbe tirato fuori la pistola: “Eravamo all’interno di una sala. Ha iniziato a mostrarla ai presenti, come se io tirassi fuori l’arma di ordinanza per fare lo stesso”. Successivamente è partito il colpo e, benché Pozzolo abbia dichiarato di non aver sparato, l’agente ha ribadito: “È successo sotto i miei occhi, come me l’hanno visto anche altre persone presenti. Abbiamo tutti rilasciato le nostre dichiarazioni ai carabinieri. È stata una leggerezza: poteva costare davvero cara a quel ragazzo, che è un gran lavoratore, un padre di famiglia”.
L’agente ha spiegato che il colpo non ha ferito di striscio il 31enne, come era stato comunicato in un primo momento, ma si è conficcato nella coscia appena sotto il gluteo e il bossolo è stato estratto dai medici all’ospedale.
Le possibili accuse a Pozzolo
Pozzolo in un primo momento ha fatto ricorso all’immunità parlamentare rifiutandosi di sottoporsi allo stub, il test per individuare polvere da sparo sulle mani e sugli abiti. Successivamente poi ha deciso di sottoporsi allo stub.
Benché la persona ferita non ha sporto querela la posizione del deputato è delicata: è indagato per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi, come spiegato da una nota della Procura. Inoltre se la sua versione dovesse risultare falsa, potrebbe anche essere accusato di falso ideologico.
Oltre alle noie legali Pozzolo dovrà affrontare anche le conseguenze politiche: la Meloni sarebbe furiosa per quanto avvenuto e la testa del deputato potrebbe cadere.

