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Colpo di pisola esploso alla festa di Capodanno tra i parlamentari di FdI: la difesa di Pozzolo, l’imbarazzo della Meloni

Pubblicato il 2 Gennaio, 2024

Negli ultimi anni si sta diffondendo la pericolosissima abitudine di andare armati alle feste di Capodanno e sparare colpi di pistola per festeggiare. Proprio un colpo di pistola sparato accidentalmente è costato la vita ad una donna 55enne di Afragola, a Napoli, così come un’altra tragedia stava per verificarsi a Rosazza, in provincia di Biella, dove è stato sparato un proiettile alla festa tra i parlamentari di Fratelli d’Italia che ha ferito un uomo alla gamba.

Secondo le ricostruzioni il colpo è partito dalla pistola del deputato di FdI Emanuele Pozzolo, arma detenute legalmente, e ha ferito il genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che era presente alla festa. Il proiettile fortunatamente ha colpito solo di striscio la gamba dell’uomo, che se la caverà con una prognosi di pochi giorni, ma l’incidente poteva trasformarsi in tragedia.

La ricostruzione dello sparo

La festa era stata organizzata dalla sorella del sottosegretario, Francesca Delmaestro, sindaca del piccolo paesino dell’alta Valle Cervo. Secondo una prima ricostruzione Pozzolo, dotato di regolare porto d’armi, stava mostrando la sua mini-revolver North american arms LR22, quando accidentalmente è partito un proiettile che ha colpito alla gamba il genero 31enne di un agente della scorta, portato in ospedale e dimesso poco dopo.

Pozzolo avrebbe confermato alle agenzie che la pistola era sua, ma avrebbe negato di aver sparato lui: “Confermo che il colpo di pistola da me detenuta regolarmente – che ha ferito uno dei partecipanti alla festa è partito accidentalmente, ma non sono stato io a sparare”.

Le reazioni politiche

La vicenda ha avuto una vasta eco politica e ha suscitato le reazioni contrapposte di destra e sinistra. La Schlein ha punto il dito contro la Meloni: “Chiarisca subito”, mentre il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, nonché coordinatore dei sindaci dem, ci è andato giù molto più pesante: “Arroganza, irresponsabilità, stupidità: come definire un deputato, Pozzolo, che va a una festa di Capodanno con la pistola carica? Di quale partito? FdI, gli stessi della proposta di legge che avrebbe consentito ai 16enni di girare con fucili da caccia”.

Aspre critiche sono arrivate anche dal Movimento 5 stelle che ha commentato così l’episodio: “In Fratelli d’Italia ci mancava pure il parlamentare ‘pistolero’. Auspichiamo che si faccia subito chiarezza su quanto accaduto. Non c’è fine al peggio”. Da un po’ di tempo FdI e Lega stanno lavorando su una legge, sulla falsariga di quella statunitense, per ridurre le limitazioni nel possesso legale di armi e questo episodio ha riacceso le polemiche.

Veemente la reazioni di FdI, che in una nota hanno fatto sapere: “L’incidente accaduto a Biella a una festa la sera di Capodanno che ha visto una persona ferita, per fortuna in modo lieve, da un colpo esploso da un’arma legalmente posseduta dall’On. Pozzolo di FdI, non ha alcuna rilevanza politica. Si tratta di un fatto di cronaca sul quale le autorità competenti faranno le dovute verifiche per accertare le responsabilità”.

Secondo i bene informati la Meloni, che dopo il caso Giambruno ha dovuto affrontare anche il caso Lollobrigida, è comunque molto infastidita da quanto successo e potrebbero arrivare serie conseguenze per Pozzolo, come chiarito dalla nota di FdI: “Qualora dovessero emergere comportamenti irregolari o inadeguati da parte dell’onorevole Pozzolo, saranno presi gli opportuni provvedimenti anche da parte del partito. Assurdo il tentativo di trasformare quanto accaduto in un caso politico per attaccare Fratelli d’Italia”.

Delmastro: “Non mi sono accorto di nulla”

Il sottosegretario Delmastro ha comunicato che lui al momento dello sparo era fuori nel piazzale e che non si è accorto di nulla. “Non mi sono accorto di nulla – ha spiegato – era l’una passata, la festa era praticamente finita. Ero fuori nel piazzale e stavo caricando in macchina le prime borse con il cibo che era avanzato e diviso tra tutti. Sono rientrato per prendere altre borse, quando mi hanno raccontato che era partito un colpo di pistola e che una persona era rimasta ferita. Nel frattempo la mia scorta voleva allontanarmi, ma siccome era chiaro che non correvo alcun pericolo, ho deciso di restare per accertarmi dell’arrivo tempestivo dei soccorsi e poi delle forze dell’ordine. Per quanto riguarda la dinamica non ero presente e non ho nulla da dire”.

Non è ben chiaro se Pozzolo si sia rifiutato o meno di sottoporsi al test dello stub, in grado di evidenziare eventuali trace di polvere da sparo sui suoi vestiti, ma lui ha negato di aver esploso il colpo. Teoricamente l’immunità parlamentare protegge senatori e deputati da perquisizioni personali, ma i carabinieri di Biella stanno comunque portando avanti le indagini e saranno decisive le testimonianze dei presenti.

A Pozzolo potrebbe essere contestato l’omesso controllo delle armi: anche se non è stato lui a sparare il colpo, il deputato è comunque responsabile della pistola.

Chi è Emanuele Pozzolo

Emanuele Pozzolo non è certo nuovo ad episodi controversi. Deputato alla prima legislatura, sposato e padre di 3 figli, in passato fu espulso dal partito di Alleanza Nazionale per aver criticato apertamente il leader Gianfranco Fini. Fu poi eletto come indipendente nelle liste della Lega a Vercelli, per poi passare nella fila di FdI.

A Vercelli contestò apertamente l’obbligo del green pass imposto dal sindaco Andrea Corsaro durante la pandemia e criticò anche l’obbligo vaccinale. Nel 2019 scrisse su Facebook in maniera polemica contro il reddito di cittadinanza “ecco l’Italia dei parassiti”, senza però accorgersi che il destinatario del post era un uomo invalido e trapiantato. Nel 2017 fu aspramente criticato per aver riportato alcune fasi di Mussolini, mentre a cavallo tra il 2013 e il 2015 esaltava Putin.

Tra i suoi vecchi post sui social ne sono emersi alcuni in cui auspicava, con frasi forti e decisamente colorite, una minore restrizione sulla diffusione delle armi a beneficio dei cittadini, che avrebbero potuto difendersi autonomamente da terroristi e delinquenti.

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