Pubblicato il 6 Aprile, 2022
Dopo una complessa attività investigativa la Polizia di Stato, coordinata dalla Terza Sezione della Procura della Repubblica di Napoli, ha dato esecuzione a cinque decreti di perquisizione nei confronti di altrettante persone residenti nel territorio della Campania. Nei confronti di due degli indiziati inoltre è stata eseguita anche un’ordinanza di applicazione delle misure cautelari degli arresti domiciliari, dell’obbligo di presentazione alla P.G. e del sequestro preventivo finalizzato alla confisca di € 37.080,00.
L’indagine
L’attività di indagine è scaturita in seguito ad una denuncia presentata da un cliente di un istituto bancario che aveva subito una frode informatica, in seguito al prelievo fraudolento del denaro contante presso sportelli ATM.
L’indagine, condotta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli e dal Commissariato di Torre del Greco, ha consentito di ricostruire uno scenario
più ampio che, attraverso lo scambio informativo e di coordinamento del Centro
Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche,
CNAIPIC, ha consentito di individuare diverse vittime sull’intero territorio nazionale e di ricostruire le raffinate tecniche di frode poste in essere dai cinque indiziati.
Le tecniche di frodi online utilizzate
Questi furti avvenivano attraverso artifizi e raggiri volti proprio a carpire i dati d’accesso alle App di home-banking per accedere e sottrarre il credito giacente con la nota tecnica dello “smishing mediante alias”.
I cinque soggetti indagati riuscivano a procurarsi liste di numeri telefonici di ignari
destinatari della frode online, il cosiddetto phishing, in un secondo momento poi inviavano agli stessi degli sms dopodiché facevano seguire una telefonata di falsi operatori bancari, con chiamate provenienti apparentemente dal Numero Verde/Servizi Bancari.
Gli sms contenevano avvisi di accesso anomalo e l’invito a collegarsi velocemente, per poter risolvere la problematica, attraverso una semplice digitazione di un falso link presente nel testo del messaggio. Questo link poi reindirizzava la vittima ad una falsa pagina appositamente creata, del tutto identica a quella dell’istituto bancario, per carpire le credenziali di accesso al conto, come accertato dai tecnici della Polizia delle Comunicazioni.
La frode infine si concludeva con i prelevamenti delle somme fraudolente presso gli
sportelli ATM abilitati all’incasso con modalità cardless. L’indagine ha accertato 60 frodi e ha ricostruito l’importo del danno complessivo perpetrato alle vittime identificate, pari ad € 62.057,00.