Pubblicato il 7 Giugno 2024
La storia di Wanna Marchi è stata una delle più torbide della tv italiana, che ha addirittura ispirato una serie tv in onda su Netflix. Ma come se la passano oggi la teleimbonitrice più famosa della tv e sua figlia Stefania Nobile che la spalleggiava nelle sue televendite? Benissimo, a detta della figlia, che ha rilasciato un’intervista al settimanale Gente e che ha raccontato qual è il suo tenore di vita. Entrambe le donne furono condannate per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione a delinquere finalizzata alla truffa e sono tornate in libertà nel 2015.
L’intervista provocatoria di Stefania Nobile
Che le cose andassero discretamente per le due donne lo si era capito quando furono beccate lo scorso aprile a bordo di una Lamborghini Urus, un bolide dal valore di circa 250.000 euro. La Nobile ha detto che lei e la mamma conducono la stessa vita che facevano prima del processo. Ha spiegato che hanno investito nella ristorazione e in alcuni locali tra Milano e l’Albania, investimenti che si sono rivelati proficui.
E la mamma Wanda Marchi? Sta con lei, poiché i clienti del suo locale vogliono ascoltare le sue storie e i suoi racconti. Ha ammesso candidamente che vivono nel lusso, mangiando caviale e bevendo champagne che viene offerto dagli stessi clienti del suo locale, quindi senza cacciare un euro. “Prima guadagnavo miliardi ma non avevamo il tempo di spenderli. Oggi non guadagniamo le stesse cifre, ma abbiamo imparato a goderci la vita” – ha detto provocatoriamente, dimostrando che non la sfiorano neanche le tante critiche e le accuse piovute su di lei e la madre.
“Vorrei vedere mia madre in tv”
Quando le viene chiesto qual è il suo desiderio, Stefania Nobile ha risposto che le piacerebbe rivedere la madre in tv, magari in un talk a raccontare storie di persone come loro che, dopo essere cadute, si sono rialzate. Per se stessa invece ha un altro desiderio, o meglio due: “Mi piacerebbe avere un parrucchiere personale da portarmi sempre dietro. Il desiderio più grande, però, è vivere in pianta stabile in Albania: lì mi sento a casa”.

