Stefano Tacconi e quell’ultimo post che fa venire i brividi (VIDEO)

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L’ultimo post pubblicato sulla sua pagina Instagram fa venire i brividi. Perché è uno Stefano Tacconi nostalgico quello che due giorni fa ha deciso di condividere un tuffo nel passato, nel suo passato, quello dorato, quello più bello, quello in cui era uno degli idoli assoluti dei tifosi della Juventus, della Nazionale e di chi sognava di mettersi fra i pali per diventare un vero Numero 1 come lui.

Due giorni fa, come se qualcosa dentro gli avesse suggerito di riaprire quella pagina meravigliosa, con quella maglia mitica, quasi una premonizione, qualcosa da donare ai suoi fan, ai suoi follower per inondarla di energia da infondergli, di speranza.

Perché sono momenti di apprensione per Stefano Tacconi. L’ex portiere di Juventus e Nazionale, 64 anni, è ricoverato all’ospedale di Alessandria in Neurochirurgia e in prognosi riservata. Ancora non sono noti i dettagli, ma quello che si sa è che Tacconi aveva partecipato a un evento ad Asti venerdì sera e poi avrebbe avuto un malore nella mattinata di sabato. Le prime indiscrezioni parlano di un’ischemia.

Prima del post di due giorni fa, Stefano aveva pubblicato una foto col suo amico Fabio Cordella, direttore sportivo e imprenditore col quale aveva trascorso una bella giornata in una manifestazione dedicata a una delle sue passioni, quella per il buon vino.

“Ogni grande squadra come allenatore dei portieri. E volevamo un Campione per il nostro team #WineOftheChampions“, aveva scritto Cordella, ufficializzando la novità che coinvolgeva Tacconi. Perché Fabio Cordella, che da giovane promessa del calcio giocato è diventato un direttore sportivo e poi ha deciso di chiudere la sua passione all’interno di una bottiglia, con il progetto “Vino dei Campioni” ha coinvolto gente del calibro di Buffon, Candela, Sneijder, Miccoli, Zamorano e Ronaldinho, che fanno già parte della sua squadra. Tutti sono diventati etichette di vini pregiati: Barolo, Toscana Rosso, Primitivo di Manduria e Negroamaro Merlot. Della formazione adesso era entrato a fare parte anche Tacconi.

E a proposito di nostalgia, Stefano il 15 di questo mese si era fatto ritrarre con alcuni dei trofei più importanti vinti dalla sua Juventus, su tutti la Coppa dei Campioni: “Beh, che dire. Ricordi positivi”, il suo commento.

Dieci mesi fa aveva partecipato a una piacevole chiacchierata via streaming con Walter Zenga per parlare dei portieri moderni.

Tacconi in bianconero, dove è arrivato nel 1983, ha vinto tutto: decisivo anche nella Coppa Intercontinentale contro l’Argentinos juniors, «il ricordo più bello», come ha sempre detto lui. Poi tante parate, qualche guaio, attore e personaggio in tv con L’Isola dei famosi, amori e quattro figli.

Tacconi è tuttora l’unico portiere che è riuscito ad aggiudicarsi tutte le competizioni Uefa con la Juventus: dalla Coppa dei Campioni all’Heysel, alla Coppa delle Coppe di Basilea contro il Porto, fino alla Uefa nel 1990. Nulla nella sua carriera è stato banale: grandi vittorie, grandi parate, polemiche, donne, canzoni, film e naturalmente – prima di ogni altra cosa – la pesantissima eredità di Zoff raccolta all’inizio con comprensibile difficoltà e poi tenuta sulle spalle larghe nei nove anni trascorsi a Torino. È celebre il suo scambio di battute con Gianni Agnelli: «Avvocato, mi manca Zoff» disse Stefano. «Sapesse quanto manca a noi», fu la risposta, fulminante come sempre.

Ma Tacconi, agli antipodi dello stesso Zoff come stile tecnico e non solo, era l’uomo giusto: personalità debordante, grande fisicità e gusto per la parata e l’uscita scenografica, ingaggiò un dualismo con Walter Zenga per la maglia della Nazionale, vinto dall’interista. A Tacconi, lo stesso Zoff affidò la maglia della Nazionale Olimpica poi con Rocca commissario tecnico a Seul. Ma quella spedizione è rimasta nella storia per la sconfitta 4-0 con lo Zambia.

Di Tacconi però restano negli occhi le imprese, come appunto quella nella Coppa Intercontinentale del 1985 in Giappone contro l’Argentinos, uno dei successi più belli dei bianconeri: ai calci di rigore il portiere neutralizzò due penalty degli argentini, consentendo a Platini di segnare il gol del trionfo. Oltre a tutte le coppe internazionali, Tacconi ha conquistato due scudetti con Madama (1984-1986) e la Coppa Italia del 1990, proprio con Zoff in panchina.

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Alessandro Sofia

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