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Stop al lavoro nelle ore calde, Fontana firma l’ordinanza

Pubblicato il 2 Luglio 2025

Giugno tra i più caldi di sempre

L’estate 2025 ha già fatto registrare temperature eccezionali, con il mese di giugno destinato a entrare nella classifica dei cinque più caldi di sempre, secondo il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF).

La giornata più critica in pianura padana sarà giovedì, con temperature che sfiorano i 40 gradi. Tuttavia, secondo Antonio Sanò de ilmeteo.it, da venerdì si assisterà a un cambiamento: l’estate africana lascerà spazio a quella italiana, con un calo delle temperature intorno ai 30 gradi e l’arrivo di temporali.

Nel weekend del 5 luglio sono previste grandinate e forti raffiche di vento, che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione.

Emergenze e disagi: i primi effetti del caldo estremo

Le alte temperature stanno già mettendo a dura prova la popolazione e le infrastrutture. Una turista di 66 anni è svenuta sulle terrazze del Duomo di Milano: è stata soccorsa in barella e trasportata d’urgenza al Policlinico.

A Bergamo, un blackout causato dal sovraccarico degli impianti elettrici ha paralizzato la città: fuori uso semafori, ascensori e connessioni.

Lavoro all’aperto: arriva lo stop nelle ore più calde

In risposta all’emergenza, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato un’ordinanza che sospende le attività lavorative all’aperto dalle 12:30 alle 16, nei giorni in cui il sistema Worklimate segnala condizioni di rischio elevato.

L’ordinanza entra in vigore dalla notte del 2 luglio e sarà valida fino al 15 settembre 2025. Riguarda i settori dell’edilizia, delle cave, dell’agricoltura e del florovivaismo.

La soddisfazione dei sindacati

La decisione è stata accolta positivamente dai sindacati, che da tempo chiedevano misure concrete per la tutela della salute dei lavoratori esposti al caldo.

Eloisa Dacquino, segretaria confederale UIL Lombardia, ha commentato:

«Riconosciamo l’importanza di questa misura, che prende atto di una condizione climatica ormai strutturale. È un passo fondamentale per garantire sicurezza e salute nei luoghi di lavoro».

Anche le categorie di settore hanno espresso apprezzamento. Riccardo Cutaia, segretario generale Feneal UIL Lombardia, ha sottolineato:

«Chi lavora nei cantieri o nelle cave sa cosa significa affrontare giornate oltre i 35 gradi: stress, malori, perdita di lucidità. Questa ordinanza è il risultato di anni di battaglie sindacali, e rappresenta uno strumento concreto per la tutela dei lavoratori».

Prossimi passi

I sindacati chiedono ora meccanismi di controllo rigorosi e uniformi per evitare abusi o violazioni dell’ordinanza.
«Siamo soddisfatti, ma consapevoli che la strada è ancora lunga», ha concluso Cutaia.
«Questa misura potrà salvare vite nei luoghi di lavoro, ma sarà fondamentale monitorarne l’applicazione con attenzione».

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