Pubblicato il 28 Agosto 2025
L’attacco nella chiesa della ex scuola
Conosceva bene quel luogo, perché si era diplomato lì nel 2017 e la madre aveva lavorato come segretaria fino al 2021. Robin Westman, 23 anni, è entrato nel complesso della Annunciation Church di Minneapolis, davanti alla sua ex scuola Cristo Rey High School, bloccando almeno due uscite prima di aprire il fuoco con un fucile.
A essere colpita è stata una classe di bambini riunita per la messa del mattino: il bilancio è di due vittime, di 8 e 10 anni, e almeno 17 feriti, tra cui 14 minori, sette in condizioni gravi. Dopo una breve fuga, Westman si è tolto la vita.
Identità e conflitti interiori
Nato come Robert Westman, aveva scelto di cambiare nome a 17 anni, ottenendo la modifica ufficiale nel 2020. Nei suoi diari scriveva: «Non mi sento una donna, ma neppure un uomo. A volte mi piace vestirmi in modo femminile».
Le annotazioni rivelano un forte disagio personale e una costante riflessione sulla sua identità.
La pianificazione della strage
Prima dell’attacco, Westman aveva diffuso su YouTube un video in cui leggeva il suo manifesto-testamento. Nelle pagine del diario si trovano riferimenti espliciti alla scelta del luogo: «L’Annunciation mi sembra una buona combinazione tra facilità di attacco e tragedia devastante».
Scriveva di voler colpire un gruppo numeroso di bambini, evitando la presenza dei genitori. Alla fine del video mostrava un disegno dell’interno della chiesa, trafitto con un coltello mentre mormorava: «Mi uccido».
L’arsenale e i messaggi d’odio
In un altro filmato Westman mostrava il suo arsenale di armi e munizioni, con almeno due fucili e diversi caricatori. Su di essi aveva inciso frasi minacciose come “Dov’è il tuo Dio?” e “Questo è per i bambini”.
Tra i suoi scritti emergevano anche pensieri di odio contro cristiani, ebrei e figure politiche. In particolare definiva gli ebrei «sporchi sionisti» e ipotizzava attacchi contro «Musk, Trump o altri dirigenti importanti».

