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Strage di pedoni in Italia, nel 2024 un morto ogni 18 ore: molti uccisi sulle strisce pedonali

Pubblicato il 7 Gennaio 2025

I dati sono stati raccolti dall’Asaps e indicano 475 persone decedute nello scorso anno, un 7,9% in più rispetto al 2023

E’ strage di pedoni sulle strade italiane. Nell’anno appena passato, 2024, sono stati investiti e uccisi 475, uno ogni 18 ore, il 7,9% in più rispetto all’anno precedente: 313 uomini (erano stati 283 nel 2023) e 162 donne (157 l’anno prima); più di uno su due, il 53%, aveva più di 65 anni. Quindici le vittime minori di 18 anni. E’ questo il dato contenuto nell’ultimo report curato da Associazione sostenitori e amici della polizia stradale in collaborazione con Sapidata: “Istat – si legge nel documento – nel 2023 aveva contato 485 decessi con un dato consolidato. E’ quindi certo che non riuscendo Asaps ad intercettare tutti i decessi che avvengono in ospedale nei 30 giorni successivi il sinistro, nel 2024 si supereranno i dati tragici dell’anno precedente”.

L’analisi del dato nelle singole regioni

Analizzando le singole regioni, quella dove gli utenti più deboli della strada hanno avuto le conseguenze peggiori è la Lombardia con 79 decessi a fronte dei 51 dell’anno precedente, seguita dal Lazio con 59 e dalla Campania con 53; seguono Emilia Romagna (41), Toscana (38), Sicilia (37), Veneto (34), Piemonte (25), Abruzzo (19) e Liguria (17).

Molti pedoni uccisi sulle strisce

L’Ufficio studi Asaps mette in evidenza che “molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, le strisce pedonali dei centri urbani, anche con il semaforo che dava loro la possibilità di transitare in sicurezza dall’incrocio. Troppi i casi di chi camminava tranquillo sul marciapiede o in attesa alla fermata del bus che è morto praticamente senza accorgersene”. E sempre “troppi i casi di pirateria stradale, oltre 50, quasi il 10% di tutti gli investimenti mortali, con la fuga del conducente che ha provocato il sinistro.

L’immediato intervento delle forze dell’ordine che sfruttano i sistemi di videosorveglianza, molti dei quali a lettura targhe, oltre ad indagini scientifiche e tecnologiche, permette di rintracciare l’autore nel 95% dei casi, ma nonostante l’introduzione del reato di omicidio stradale la fuga rimane un comportamento troppo frequente da nord a sud d’Italia”.

A dicembre una carneficina: l’analisi mese per mese

A dicembre 2024 si è registrata una vera e propria carneficina con ben 63 decessi, due al giorno (per trovare un dato peggiore si deve risalire a gennaio 2019 con 67 morti). Nel dettaglio, ci sono stati 31 decessi a gennaio, 43 a febbraio, 35 a marzo, 24 ad aprile, 36 a maggio, 29 a giugno, 30 a luglio, 40 ad agosto e 39 a settembre. Gli ultimi tre mesi del 2024 hanno fatto segnare un tragico trend in aumento con 51 morti ad ottobre, 54 a novembre e, come detto, 63 a dicembre.

Le dichiarazioni di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps

“Le notizie sono sconfortanti – dice Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – i dati sono in peggioramento con 475 pedoni morti, una cifra inaccettabile per un Paese civile, tragica fotografia dell’insicurezza sulle nostre strade. Siamo convinti che alcune regole introdotte dall’ultima riforma del Codice della strada possano portare ad un miglioramento delle condizioni di sicurezza sulle strade, come il ritiro immediato della patente per la distrazione da cellulare ma occorre fare di più a tutela proprio degli utenti vulnerabili come i pedoni e senza analisi parziali. Servono più pattuglie dedicate e sanzioni certe, non possiamo più permetterci danni sociali per miliardi di euro, con decessi di anziani e bambini che passeggiano per strada, perché un ritorno al passato, quando in Italia morivano 7.000 persone come nel 2002 – fra loro oltre mille pedoni – porterebbe solo tragedie nelle famiglie italiane. In tutta Europa i pedoni sono maggiormente tutelati, domandiamoci il perché”. Foto di repertorio – Fonte Agi