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Strage di Natale in Francia: problemi psichiatrici, depressione e tentato suicidio, chi è l’assassino che ha sterminato la famiglia

Pubblicato il 27 Dicembre, 2023

L’hanno ribattezzata la “strage di Natale”, una tragedia che ha letteralmente scioccato la Francia che si interroga ancora come sia potuta succedere una cosa del genere. Un uomo di 33 anni nella notte di Natale a Meaux, non lontano da Parigi, ha ucciso la moglie e i suoi 4 figli nel loro appartamento per motivi ancora oscuri.

La strage e la fuga

L’uomo, originario del sobborgo parigino di Colombes, è Noè Bafania e dopo la strage si è dato alla fuga che però è durata poco. Il 26 dicembre infatti è stato arrestato e come ha spiegato il procuratore Jean-Baptiste Bladier la moglie e le figlie più grandi sono state accoltellate più volte nella notte, mentre i due figli più piccoli sono stati soffocati o annegati.

Bladier lo ha descritto così: “Non ha precedenti penali, tuttavia esiste un procedimento relativo a violenza con uso di coltello, per atti commessi all’interno della stessa abitazione contro la stessa vittima, nei confronti della madre di famiglia, il 14 novembre 2019. Il suo esame ci ha permesso di apprendere che l’imputato era in cura dal 2017 per disturbi depressivi e psicotici. L’11 giugno 2020, dopo che il procedimento è stato trasmesso ed esaminato dalla procura di Meaux, il caso è stato archiviato per stato mentale compromesso”.

La depressione e i precedenti pericolosi di Bafania

A quanto pare Bafania era affetto da problemi psichiatrici piuttosto seri e in un’occasione avrebbe addirittura tentato il suicidio. L’aggressione di cui ha parlato Bladier era quella relativa al 2019, quando colpì con una coltellata la compagna incinta poi diventata sa moglie. Il 33enne si difese sostenendo che “la pugnalata è partita a sola”.

I due, che si erano conosciuti ai tempi della scuola, stavano insieme da 14 anni. Secondo quanto scritto dai media francesi la coppia è convolata a nozze nell’ottobre del 2023. Gli inquirenti stanno cercando di capire cosa ha scatenato la furia omicida dell’uomo, che non è stato ancora interrogato.

Il 33enne rischia l’ergastolo, ma bisogna valutare quali sono le sue condizioni psichiatriche. Se dovesse essere confermata l’infermità mentale, o se dovessero essere trovate delle attenuanti, l’uomo rischia comunque una pena di 30 anni o in alternativa un percorso per ordinare misure di sicurezza, come ipotizzato dal pm di Meaux.

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