Eures presenta i numeri di un rapporto frutto di un’indagine che ha coinvolto 1.800 studentesse e studenti di 6 istituti scolastici della Capitale: “Spesso le ragazze sono costrette a condividere e scambiare video e immagini intime”
L’analisi di Eures Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con la Regione Lazio e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nell’ambito dell’avviso pubblico “Comunità solidali 2019” si è concentrata sull’utilizzo dello smartphone da parte di studenti e studentesse dipendenti da sexting, gioco d’azzardo online e revenge porn. Il report presenta una situazione critica: l’82% degli intervistati rischia una dipendenza critica.
Il campione preso per l’indagine è basato su 1800 studenti e studentesse delle scuole secondarie superiori di Roma nel periodo che va dal novembre 2020 al marzo 2021: 108 classi intervistate in 6 scuole del territorio capitolino.
Nel report sono raccolte testimonianze brevi da parte dei giovani su esperienze di gioco online, sexting, revenge porn e in generale sul vissuto di dipendenza dal cellulare, per un totale di 600 storie raccolte e 100 selezionate per essere inserite nel rapporto. Sono infine state portate a termine attività di informazione, formazione e sensibilizzazione su 47 classi e circa 900 studenti.
Emerge che il 64,5% dei giovani pratica il sexting, ovvero lo scambio di messaggi e immagini a sfondo erotico tramite le chat di WhatsApp, Instagram, TikTok o Facebook. Il 19,7% afferma di aver inviato o scambiato le proprie foto o video intimi “per assecondare una richiesta a cui non è riuscito a sottrarsi” si legge nella sintesi del rapporto, raggiungendo tale valore il 30,4% tra le sole ragazze. Il consenso in questi casi viene molto spesso indotto o forzato.
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