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Giulia Cecchettin

Scoperto lo stupro di una 16enne grazie al tema di italiano su Giulia Cecchettin

Pubblicato il 2 Febbraio, 2024

É ancora vivo l’orrore per la morte di Giulia Cecchettin, alla cui famiglia proprio oggi è stata consegnata la laurea in Ingegneria biomedica. Dopo la morte della ragazza c’è stato un moto di rivolta e di indignazione in tutta Italia, chiamato effetto Giulia Cecchettin, che ha spinto molte donne vittime di violenza a denunciare. Ebbene proprio grazie a Giulia Cecchettin una 16enne di Latina ha trovato il coraggio di raccontare lo stupro subito dal suo ex ragazzo in un tema di italiano.

La confessione

La ragazza frequenta un istituto professionale in provincia di Latina e in un tema di italiano, incentrato proprio sulla Cecchettin, ha parlato delle vessazioni e delle violenze fisiche e psicologiche subite dal suo ex che la tormentava con messaggi e pedinamenti e in un’occasione l’avrebbe anche costretta ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà, violenza che sarebbe stata filmata con un telefonino.

Come riportato da Il Messaggero dopo due anni di fidanzamento i due ragazzi si sono lasciati, ma lui non ha accettato la fine della relazione e ha iniziato a tormentarla. In un tema di italiano lei ha avuto il coraggio di raccontare tutto ed è stata la professoressa a intercettare la sua disperata richiesta di aiuto, chiedendo il supporto prima della preside, poi di una psicologa e infine dei carabinieri.

A quanto pare il ragazzo frequenta la stessa scuola della 16enne, ma in un’altra classe. I militari hanno letto il tema della ragazza, che aveva descritto l’amore come “cosa ben diversa dall’essere pedinata, minacciata e costretta a subire atti sessuali contro la propria volontà immortalati in un video con un telefonino”.

La giustificazione del ragazzo: “Ero solo geloso”

Il ragazzo adesso è accusato di violenza sessuale e atti persecutori e ieri, comparso dinanzi al gip, ha raccontato la sua versione dei fatti spiegando che la sua era una semplice gelosia. I pm della Procura dei Minori hanno giudicato l’atteggiamento e il comportamento del ragazzo “offensivi, denigratori e minacciosi”.

La situazione avrebbe provocato nella ragazza “un perdurante e grave stato di paura al di fuori del contesto scolastico al punto da far alterare alla vittima le proprie abitudini di vita e a farle perdere tutte le amicizie”.

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